SugarSync è un sistema di backup e condivisione file utilizzabile in qualunque luogo a patto di avere una connessione Internet e anche un solo browser. È possibile memorizzare sul cloud file di tutti i tipi: documenti, musica, foto, video, ecc. Facendo una modifica o aggiungendo un file da Mac o PC, il servizio sincronizza automaticamente file e cartelle sul cloud, permettendo di accedere sempre all’ultima versione di un file da qualunque dispositivo. Il servizio è comodo ad esempio per chi è sempre in giro e ha la necessità di accedere in remoto a file aggiornati da colleghi. Per l’iPad e l’iPhone gli sviluppatori mettono a disposizione un’applicazione gratuita con la quale l’accesso è semplificato ancora di più. Caratteristiche interessanti rispetto all’analogo servizio offerto da Dropbox sono la possibilità di accedere a qualunque cartella di un computer remoto e la possibilità di sincronizzare intere cartelle ed eseguire l’upload via email. L’app per iPad permette di creare e modificare file di testo (.txt), avviare la sincronizzazione, attivare semplici funzionalità per la gestione del file system (creare cartelle, eliminarle, spostarle, rinominarle, ecc.).
Anche le funzioni multimediali sono interessanti: una sezione dedicata consente di attivare slideshow partendo da cartelle con foto; è possibile effettuare l’upload di foto e video e avviare lo streaming di cartelle con brani musicali.
I dati sono trasferiti in modo sicuro usando connessioni SSL e memorizzati con cifratura AES a 128 bit. Di ogni documento sono salvate cinque versioni: è dunque possibile tornare a una versione precedente quando necessario.
Al primo utilizzo è necessario creare un account. La società offre gratuitamente 5 GB. Altro spazio può essere acquistato a parte. Con 4.99$ al mese si possono avere 30GB all’anno. È possibile acquistare fino a 250GB a 24.99$ al mese. Dal sito del produttore è possibile scaricare gratuitamente anche l’applicazione nelle versioni per OS X e Windows.
SugarSync per iPad si scarica gratis dall’App Store.
[A cura di Mauro Notarianni]