Un gioco così sorprendentemente popolare come Squids non poteva non avere un sequel e sopratutto non poteva non avere un sequel che cercasse di non stravolgere la meccanica del primo capitolo. Quel che poteva invece succedere è che lo sviluppatore potesse cadere in errore lanciando semplicemente un expansion pack o stravolgendo le caratteristiche del primo capitolo. Ma Game Bakers, il team che di Squids è il creatore, non è caduto nella trappola e con Squids Wild West ha messo insieme il meglio di Squids trovando il sistema per creare qualche cosa di nuovo.
In Squids Wild West resta, in particolare, il sapiente mix di un gioco RPG e di tattica, uniti a meccanica a turni, che aveva contraddistinto il primo episodio, ma la collocazione in un immaginario mondo sottomarino in stile vecchio West aggiunge una serie di novità che riescono a suscitare sia interesse da parte dei vecchi amici della saga dei micro-calamari che da parte dei nuovi, che non avevano mai giocato all’originale.
Il gameplay è lo stesso: abbiamo dei calamari decisi a sconfiggere la melma nera che intende cancellare il loro mondo; si tratta di 12 personaggi giocabili divisi in 4 classi, ciascuno con una sua personalità che lanceremo come se fossero degli elastici, tirando i loro tentacoli, addosso ai nemici. Poiché ciascun celenterato ha peculiarità specifiche, così come i nemici, dovremo essere abili sia a scegliere il nostro team che arricchirlo con elementi utili alla battaglia che andremo ad affrontare.
Game Bakers, come accennato, è riuscito ad aggiungere numerose novità sfruttando la tematica western: ci sono esplosivi e cavallucci marini da cavalcare, ad esempio; i cappelli, uno dei marchi di fabbrica di Squids, che modificano i poteri dei calamari, sono stati in gran parti rinnovati. Anche l’ambiente è stato trasformato in chiave vecchio West (con villaggi indiani e polverosi, si fa per dire visto che siamo sempre in fondo al mare, villaggi) così come i nemici. Tutto questo aggiunge, come accennato, sicuramente interesse e un pizzico di humor al gioco per chi aveva provato, giocato e rigiocato e amato il primo episodio.
La grafica è brillante, gradevolissima e divertente; si tratta di una serie di elementi giustapposti e improbabili, come coni gelato rovesciati, forchette e coltelli, o tappi di bottiglia, che ricreano un ambiente immaginario ed evocativo, frutto sicuramente di una fantasia molto fertile. Apprezzamenti vanno anche ai personaggi, meticolosamente riprodotti e disegnati, e e animazioni e la simulazione della fisica con i calamari che rimbalzano per poi rallentare.
Squids Wild West è molto più lungo (40 livelli, divisi in cinque capitoli) del precedente episodio, è ampiamente rigiocabile grazie ai bonus e ai powerups che possono essere acquisiti, trovandoli o acquistandoli in app oppure usando la moneta corrente del mondo sottomarino (le perle) che conquisteremo tra un livello è l’altro.
In definitiva un gioco che dopo poche sessioni ci ha conquistato e che consigliamo caldamente a tutti, ai bambini, che ameranno i personaggi e la grande fantasia messa nel gioco, e gli adulti che resteranno altrettanto affascinati di primo acchito da colori e gameplay, ma poi si faranno coinvolgere da un gioco che è capace anche di offrire un discreto livello di sfida.
Squids Wild West costa 79 centesimi, è un gioco universal e si compra da qui