Sprint ha accettato di dare ai proprio clienti che chiudono un contratto, sia perché decidono di sospenderlo sia perché terminato per naturale decorso, i codici di sblocco per i telefoni acquistati in abbinamento al servizio. La decisione fa fronte ad una class action, ovvero ad una causa collettiva che il carrier americano ha deciso di chiudere con un accordo mediato.
La causa sosteneva che il blocco dei telefoni obbligava i clienti ad acquistare un nuovo telefono se decidono di passare ad un nuovo gestore e questo rappresenta un freno alla competizione. Cause simili sono attive in tutti gli Stati Uniti e mettono al centro dell’accusa Apple ed At&T; il fatto che Sprint abbia deciso di chiudere il caso dando ragione, essenzialmente ad avvocati e clienti, potrebbe essere un precedente che anche Cupertino e il suo partner non possono ignorare.
Se Apple, come è accaduto in Francia, fosse costretta a sbloccare i suoi telefoni, il danno economico potrebbe divenire rilevante anche se va detto che, sempre guardando al caso francese, sembrano esserci delle soluzioni. Nel paese transalpino i telefoni sbloccati saranno messi in commercio ma ad un costo inaccessibile. Nel caso degli Usa lo sblocco a fine contratto potrebbe anche non essere un problema visto che a quel punto Apple potrebbe avere messo sul mercato nuovi modelli di telefoni e chi vorrà avere le novità tecnologiche che essi porteranno dovranno anche pagare un nuovo contratto; in caso contrario si potranno usare i vecchi iPhone sulla rete di propria scelta, ma non i nuovi servizi né avere il nuovo telefono.