Qualche giorno addietro dieci cittadini russi sono stati arrestati negli Stati Uniti con l’accusa di svolgere attività spionistica per Mosca. Secondo l’Fbi, tutti gli indagati erano stati addestrati dai servizi di Mosca (Svr) all’uso di codici e cifre, in varie lingue straniere, prima di essere mandati negli Stati Uniti nel corso dell’ultimo decennio. Una volta entrati negli USA assumevano nomi falsi e incarichi che gli consentivano di svolgere un’apparente vita tranquilla e accogliere informazioni.
Da quanto è emerso negli ultimi giorni, le spie moscovite avrebbero però bisogno di seri corsi di formazione nel campo della sicurezza informatica: gli errori che hanno commesso sono così imbarazzanti da far vacillare miti, credenze e leggende sullo spionaggio internazionale. I presunti cospiratori, infatti, utilizzavano allegramente reti wireless protette da password scritte su fogli di carta svolazzanti, i problemi ai laptop erano lasciati irrisolti per mesi e lo scambio di dati tra spie avveniva sfruttando reti wireless “aperte” (senza alcuna protezione). Un po’ più interessante l’uso di semplici tecniche di steganografia digitale per nascondere informazioni all’interno d’immagini in siti web.
Sembra anacronistico ma gli indagati ricorrevano anche a vecchi metodi come l’uso d’inchiostro invisibile, codice Morse e alfabeti cifrati. L’errore più clamoroso è stato ad ogni modo il ritrovamento a casa di uno degli indagati di un pezzo di carta sul quale era appuntata una password di 27 caratteri, grazie alla quale è stato possibile accedere a oltre cento file di testo contenenti messaggi segreti e alle immagini steganografate. “Il problema delle password appuntate sui foglietti adesivi è noto” dice John Pironti, presidente di IP Architects, società di consulenza nel campo della sicurezza “gli esseri umani non ricordano bene password con più di sei caratteri”. Il vero problema è stato ad ogni modo pensare che la casa fosse così sicura tanto da poter lasciare in giro la password.
La pratica che consente di nascondere messaggi e documenti in immagini e file audio è utilizzabile anche su Mac. Uno dei tanti programmi che consente di farlo è PicSecret. Per nascondere un messaggio all’interno di una foto, basta avviare il programma, fare click sul pulsante “Encode a Message in an Image”, selezionare l’immagine da utilizzare e fare click su “Open”: a questo punto è possibile scrivere il messaggio segreto, indicare la password da utilizzare per proteggere il messaggio e salvare il file come se fosse un normale file JPEG. Il recupero del messaggio segreto può essere eseguito con lo stesso programma, selezionando il pulsante “Decode Image” e indicando la password.
[A cura di Mauro Notarianni]