Il punto debole in questo momento è il modo in cui sono presentate sul mercato. Sony le vuole realizzare sotto forma di pile formato AA (le più diffuse) ma più lunghe, in maniera tale da creare un nuovo standard. Questo creerà non pochi problemi, e probabilmente il ragionamento che Sony sta facendo (la nuova tecnologia riuscirà a conquistarsi uno spazio perché rivoluzionaria rispetto alla concorrenza) rischierà di suonare come una condanna per la nuova tecnologia.
Un peccato perché le nuove batterie sono davvero rivoluzionarie. Basate su un minerale silicatico tipo l’olivina (detta anche peridoto) usato per il catodo che è composto di fosfati ioni di litio, hanno quattro volte la capacità delle pile tradizionali realizzate da altre aziende.
Inoltre, dato che sono ricaricabili, hanno tempi accelerati per assorbire la corrente elettrica: arrivano al 99 per cento in meno di 30 minuti. E hanno una super-densità : ben 1.800 watt per chilogrammo di materiale e un ciclo di vita eroico di duemila cicli di carica-scarica.
In sostanza, un ciclo di vita più lungo almeno del doppio, una autonomia di carica quattro volte più lunga, tempi di ricarica ridotti di quattro-otto volte, e una densità spaventosa. Peccato appunto che Sony voglia usare questo vantaggio per costruirci sopra un nuovo standard e mettere fuori gioco tutte le altre pile AA della concorrenza.