Sono passati 40 anni, ma sembra ieri. La storia è stata fatta da un drappello di scienziati, di ingegneri e di astronauti che hanno vinto la corsa alla Luna e hanno permesso all’uomo di mettere piede sul satellite terrestre. Butterato e costellato di crateri, ma pur sempre un altro corpo rispetto al nostro buon vecchio pianeta. Arriveremo un giorno anche su Marte, per adesso ci ricordiamo con piacere di quando andammo a fare una gita decisamente fuori porta nel lontano 16 luglio 1969.
La missione Apollo numero 11 che sbarco due astronauti sulla Luna tramite un complesso sistema di computer e sistemi analogici, tutto spinto da un colossale razzo Saturno V, gigante tra i giganti, non è dimenticata. In rete la ricordano tutti, a partire dagli esperti e dai mitomani che sostengono ancora che in realtà non ci sia stato nessun allunaggio. Non è vero, l’allunaggio c’è stato, ma le leggende metropolitane campate per aria sono le più dure da cancellare, come quelle delle Twin Towers minate o del Pentagono colpito da un missile e non da un aereo.
Però, per quanto riguarda la storia e al scienza, non solo lo sbarco sulla Luna è stato meraviglioso, ma anche importantissimo per le infinite ricadute tecnologiche e commerciali che ha avuto, per la capacità di cambiare radicalmente i rapporti di forza tra Usa e Urss (negli anni Cinquanta era la Russia con lo Sputnik ad aver acquistato un certo vantaggio e poi fu la prima a mettere un uomo in orbita e a toccare la Luna con un sistema privo di equipaggio), per l’importanza in tanti di noi più anziani. Oggi ce n’è ancora una traccia per quanto riguarda il web: un sito ha ricreato in tempo reale tutte le mosse e le tappe culminate con lo sbarco sulla Luna, ma iniziate ben prima, come il discorso di JFK al Congresso Usa del 25 maggio 1961 in cui si apriva la corsa alla Luna.