Prosegue senza soste l’evoluzione dei processori Intel con il passaggio a nuove microarchitetture subito dopo il rilascio di ogni processo produttivo (il cosiddetto “tick-tock”): il dopo Nehalem si chiamerà “Sandy Bridge” di ci sono già iniziati i processi di produzione finale (detti “tape-out”). La nuova architettura generazionale prevista per il 2010 o primi mesi 2011 seguirà il passaggio a 32 nm delle CPU Nehalem (che diventeranno Westmere) previsto per la fine di quest’anno.
I futuri processori, dice l’affidabile nel campo Fudzilla, sono scalabili da due ad otto core e metteranno a disposizione un particolare set istruzioni denominate AVX, acronimo di “Advanced Vector Extension” specifico – come il nome lascia immaginare – per effettuare calcoli vettoriali (vettori che passeranno da 128 a 256 bit).
Tecnicamente le nuove istruzioni sono un’evoluzione delle SSE4 implementate nei processori dell’architettura precedente, Nehalem. L’introduzione di vettori a 256 bit permetterà di ottenere un raddoppio dei calcoli in virgola mobile e migliorare l’organizzazione dei dati, rendendola più efficiente; limite d’istruzioni con più 2 operandi verrà esteso fino a 3 operandi permettendo di utilizzare in maniera più funzionale i registri interni della CPU e semplificare lo sviluppo software.
La nuova architettura integra un controller di memoria DDR3 e si caratterizza per l’integrazione del comparto grafico direttamente nella CPU e dunque in grado di operare direttamente con velocità superiori al gigahertz, condividere parte della cache L3 e comunicare rapidamente con il processore.
Le frequenze di funzionamento previsto arrivano quasi a 4GHz. Il consumo, a detta di Intel, è ridotto (soprattutto in virtù della presenza della parte grafica) e si parla di soli 85 watt.
[A cura di Mauro Notarianni]