Lo stop delle line di produzione dello stabilimento di Giheung dove Samsung produce memorie flash non sarebbe stato così ininfluente come la casa coreana lasciava intendere al momento dei fatti quando minimizzò l’impatto sul mercato dei dispositivi da tasca e sulla sua capacità a fare fronte alla domanda. Almeno questo quanto si deduce dalle informazioni diffuse da Power Quotient International, uno dei clienti primari di Samsung da cui acquista memorie flash per la produzione di moduli di memoria di prodotti specifici basati su Nand.
Secondo il general managr di PQI, Jance Lu, il fermo dell’impianto dovuto ad un trasformatore difettoso avrebbe provocato una riduzione sensibile dell’output delle linee di produzione di Samsung imponendo un taglio alle forniture per il mese di agosto pari al 15%. Complessivamente lo stop delle sei linee di produzione di Giheung, una delle fabbriche storiche di Samsung per quanto concerne le memorie allo stato solido, compoterebbe una riduzione della disponibilità complessiva sul mercato mondiale del 3%.
Se e come questa situazione potrà influenzare il mercato di Apple non è dato di saperlo. Nonostante Cupertino si fornisca per iPod e iPhone principalmente da Samsung e, quindi, a rigor di logica dovrebbe essere tra le aziende più colpite, è altrettanto vero che la Mela è anche il principale cliente della società coreana e ha stipulato accordi particolari sia per la fornitura che per i prezzi delle componenti. Se Apple dovesse subire le conseguenze della riduzione della disponibilità di componenti è probabile che a pagarne le conseguenze siano prima i profitti trimestrali che i clienti finali visto che difficilmente verranno alzati i prezzi degli attuali prodotti.