Samsung sta cercando di ottenere la nullità di alcuni brevetti Apple, mostrando che alcuni di questi riguardano tecnologie preesistenti alla data di approvazione delle paternità contestate da Cupertino. Nel contesto della normativa sui brevetti, l’“arte prima” (in inglese anche prior art o background art), è il termine che designa tutto ciò che è reso disponibile al pubblico tramite descrizione orale o scritta, utilizzo vero e proprio, o altra modalità, prima della data di registrazione dell’applicazione.
Un primo tentativo di Samsung in questo senso era stato già fatto cercando di portare come prova uno spezzone del film 2001: Odissea nello spazio nel quale si vedono alcuni astronauti alle prese con quello che ora definiremmo un tablet (nel filmato in questione nessuno interagisce però con lo schermo). Le prove portate in questi giorni da Samsung sono più concrete: l’interfaccia LaunchTile per PocketPC, nata nel 2004, come metodo di input alternativo per sfogliare una griglia di 36 applicazioni con funzioni di ingrandimento, panning e riduzione delle schermate e DiamondTouch, un tavolo di proiezione multitouch creato nel 2003 da Mitsubishi utilizzabile con funzioni touch e in grado di comprendere gesture per lo zoom. Il creatore di DiamondTouch, Adam Bogue, ha detto alla corte di aver mostrato ad Apple la tecnologia nel 2003 ma questa era ad ogni modo visibile a chiunque visitasse i corridoi dei Mitsubishi Electronic Research Laboratories.
Anche se la giuria dovesse tenere conto delle affermazioni di Samsung riguardo alla prior art, gli avvocati di Apple hanno ancora altre carte da giocare: questioni di design e altri brevetti registrati che Samsung non ha ancora affrontato.
[A cura di Mauro Notarianni]