“Nel mercato tablet non stiamo andando molto bene”. La frase non è stata pronunciata da qualche piccolo produttore, avventuratosi con poco successo nel settore delle tavolette, ma da Hankil Yoon, responsabile Samsung che ha così commentato al MWC 2012 le performance della società coreana per quanto riguarda il mercato tablet.
Samsung non è evidentemente riuscita a ottenere lo stesso successo riscontrato per i suoi smartphone, fallendo nel diffondere i suoi svariati modelli di tablet, schiacciati dalla concorrenza del suo principale antagonista Apple, o dai prezzi favorevoli del Kindle Fire di Amazon. Per questa ragioni l’azienda coreana sta tentando di differenziare l’offerta e di aggredire un mercato differente, colpendo il segmento che nelle ultime settimane è stato denominato “phablets” – termine derivato dall’incrocio fra le parole “smartphone” e “tablet” – più precisamente con il Samsung Galaxy Note.
Nonostante le critiche iniziali, Yoon è convinto che per apprezzare il dispositivo da oltre 5 pollici di schermo sia necessaria solo l’abitudine; in questo contesto l’azienda non teme la cannibalizzazione, anzi la auspica: “Il miglior modo di sopravvive nel mercato è è uccidere i proprio prodotti”. Proseguendo in questa direzione, Samsung ha lanciato al MWC 2012 il suo nuovo Galaxy Note da 10 pollici, un vero e proprio tablet con il pennino, nella speranza di riuscire a penetrare un mercato ancor largamente in mano ad Apple.