Nonostante la vittoria di Apple nell’udienza preliminare contro Psystar con delibere sfavorevoli su tutti i fronti che non danno adito a speranze, Psystar, dopo aver allegramente rubato codice Open Source, fa finta di niente e tenta di ingraziarsi gli sviluppatori con un portale dedicato sul quale è possibile riportare bug, proporre patch e accedere all’SVN (il sistema di controllo e verifica delle versioni software).
Psystar afferma che gli sviluppatori sono ora i benvenuti al fine di “consentire o migliorare la compatibilità di Mac OS X sulle piattaforme Intel”. L’impressione è che stanno, probabilmente, cercando qualche escamotage in modo che possa diffondersi un sistema grazie al quale potranno continuare a vendere computer sui quali sarà illegalmente consentita l’installazione di Mac OS X e fare poi finta di non essere loro i promotori dell’iniziativa e scaricare tutto sul mondo Open Source.
Come se niente fosse, Psystar ora ammette che il “Darwin Universal Boot Loader” è basato sul software open source Boot 132. Qualche settimana addietro, lo ricordiamo, NetKas, uno dei membri più attivi nel settore del mondo sotterraneo dei cosiddetti utenti “hackintosh” aveva accusato Pystar di violare gli accordi di licenza APSL (Apple Public Source License). L’hacker, infatti, aveva scoperto che Rebel EFI (un software messo in vendita da Pystar che permetterebbe l’installazione di “qualunque sistema operativo moderno”, incluso Mac OS X Snow Leopard, su un normale e comune PC) non è altro che una copia modificata del software Open Source boot-132. Netkas si era messo in contatto con Psystar per chiedere spiegazioni, ma non ha mai ricevuto chiarimenti.
[A cura di Mauro Notarianni]