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Processori PPC 970 per il computer più potente d’Europa

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Il supercomputer più potente d’Europa userà  processori PowerPC 970. L’annuncio arriva da IBM che ieri ha presentato pubblicamente “Mare Nostrum”, una macchina realizzata assemblando 1772 computer blade JS20, all’interno di ciascuno dei quali si trovano due processori PowerPC 970 del tutto identici a quelli dei PowerMac G5.

Il supercomputer, realizzato grazie a un accordo tra IBM e il governo spagnolo per il Ministero dell’Educazione e che si trova a Madrid (ma presto sarà  trasferito al Centro Nacional de Supercomputacià³n, presso la Universidad Politécnica de Barcelona), opera con il sistema operativo Linux e ha già  raggiunto una performance a regime di 20.530 Teraflop e di picco di 31.363 Teraflop nel benchmark “Linpack”. Una volta completato il progetto che prevede l’uso di 4.564 processori, si prevede che il supercomputer raggiungerà  un picco di prestazioni di 40 Teraflop. La performance raggiunta in questi test fa del supercomputer il primo in Europa e tra i primi del mondo. L’esatta posizione nella classifica di Top500, l’organizzazione che compila e pubblica le informazioni sui computer più potenti del mondo, non sarà  nota fino alla pubblicazione della prossima lista, il 9 novembre. Quel che oggi appare sicuro è che si tratta del più veloce computer blade del mondo.

Il supercomputer occupa una superficie di 160 metri quadri, meno della metà  di un campo di basket e 22 volte meno di Earth Simulator, il supercomputer ai vertici della classifica Top500 negli ultimi anni. Pesa 40 tonnellate e ha un fabbisogno di energia ridotto (600 kilowatt, cinque volte meno di Earth Simulator). A differenza di altri supercomputer, MareNostrum non richiede sistemi di raffreddamento supplementari.

Questi risultati sono stati resi possibili dall’uso di tecnologie comuni invece che da macchine specializzate come accade in altri supercomputer. Gioca un fattore determinate, in particolare, l’uso del PPC 970, un processore che ha bassi consumi e un basso riscaldamento in rapporto alle prestazioni. Gli stessi vantaggi di cui godono i computer Macintosh.

Ricordiamo che gli stessi processori (anche se in versione FX) sono usati da System X, il supercomputer dell’università  di Virginia Tech costruito usando 1100 Xserve. La macchina, che si distingue per i bassi costi di costruzione e un numero di processori di un terzo rispetto a quelli di Mare Nostrum, dovrebbe toccare i 12,3 teraflops.

Mare Nostrum, che sarà  a disposizione della comunità  scientifica nazionale e internazionale nella primavera del 2005, sarà  impiegato soprattutto per la ricerca biologica e nel settore sanitario per compiti come lo studio del genoma umano e del folding delle proteine, per ricerche sui fenomeni atmosferici, l’evoluzione del clima e dello studio della biodiversità  e nel campo aerospaziale, automobilistico e farmaceutico.

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