Qui nella redazione di Macity ci stiamo chiedendo da tempo: quale sarà l’esempio migliore per dare ai lettori l’idea in maniera sintetica dell’impatto che l’iPad sta avendo e che avrà più avanti anche sul mercato italiano? Come fare a comunicare la portata del cambiamento che questo “iPod troppo cresciuto”, “destinato a un sicuro fallimento” (come hanno detto critici del calibro di Bill Gates e Steve Ballmer) porta con sé e che avevamo presagito quando ancora doveva affacciarsi nei negozi? Oggi forse abbiamo trovato una risposta.
Si tratta della storia di Virginia Campbell, signora di 99 anni (portati alla grande, quasi bene come i 101 della nostra Rita Levi-Montalcini nazionale) che ha ricevuto pochi giorni fa come regalo di compleanno un iPad. E ha iniziato subito a usarlo. Anzi, come ha detto una delle nipoti, “le ha cambiato proprio la vita”: la signora non aveva mai posseduto un computer, anche perché per la maggior parte della sua vita non erano esistiti (non dimentichiamoci che la signora aveva 65 anni quando è stata fondata Apple) e, quando finalmente sono arrivati, non erano erano alla portata di una anziana che per tutta la vita aveva avuto a che fare con un mondo analogico.
Adesso, in quella che è una delle tappe più significative della sua lunga esistenza, l’anziana signora di Lake Oswego in Oregon non solo ha ricevuto un iPad per il suo compleanno, ma se ne è anche innamorata. Riesce a leggere di nuovo nonostante il glaucoma che rendeva le normali pagine di libri impossibili, aumentando la luminosità e la dimensione dei caratteri semplicemente con un “tap”, e si è messa anche a scrivere ovviamente usando Pages.
Il risultato? Un limerick, cioè una poesia caratteristica della cultura anglosassone che ha forti simmetrie con gli haiku giapponesi (breve, ferree regole metriche, contenuto puntualmente “nonsense”) che potete leggere in versione originale qui e che viene citata nel video:
In my compromised 100th year,
That to read and to write
Are again within sight
Of this Apple iPad pioneer.