Intel studia la possibilità di usare per il raffreddamento dei computer portatili una tecnologia simile a quella che produce il raffreddamento nei frigoriferi o nei condizionatori. Un compressore di dimensioni sufficientemente ridotte (due centimetri di diametro, dieci centimetri di lunghezza) da permettergli di finire dentro al case di un laptop, è stato dimostrato nel corso del developer forum che si è tenuto a Taiwan, ad inizio di questa settimana.
Il mini compressore, che opera sul principio dello scambio di calore, non ha ovviamente le prestazioni di quelli ben più grandi utilizzati negli elettrodomestici, ma è sufficiente a ridurre la temperatura di una decina di gradi, non pochi se si considerano le condizioni in cui operano i computer portatili e la costrizione delle schede madri, incastrate in case sempre più sacrificati.
Un’altra tecnologia che potrebbe tornare utile in ambito di raffreddamento e sempre studiata da Intel è quella che si riferisce ad un materiale impermeabile ai liquidi ma poroso all’aria. In questo modo sarebbe possibile creare computer che vengono raffreddati usando la parte superiore senza correre il rischio che infiltrazioni d’acqua o caffè rovinino la scheda madre.
Nel corso dell’incontro Intel ha anche dimostrato per la prima volta un processore a quattro nuclei destinato ai portatili. Per ora consumi e riscaldamento superano quelle delle componenti oggi in commercio, ma da qui al rilascio effettivo, seconda metà del 2008, ci sarà tempo per limare le sbavature e provare ad avvicinare il rapporto tra prestazioni e consumi dei modelli attuali.