Alla fine, costa meno perché fa di più e consuma meno energia. La nuova versione di Playstation 3, cioè l’edizione Slim di cui Macity ha già dato notizia nel momento dell’annuncio, porta con sé alcune novità che sono alla base della sensibile riduzione di prezzo della più costosa fra le tre console sul mercato.
Il cuore è nel processore, anzi nei processori: i Cell, realizzati da Ibm, Sony e Toshiba seguendo le specifiche dei processori Risc di Ibm cioè i Power, che vengono prodotti adesso con lavorazione a 45 nanometri anziché 65. La riduzione vuole dire molte cose: innanzitutto un minor consumo energetico (e questo è sempre un bene) e di conseguenza una minore dissipazione di calore, fattore che aiuta a mettere i processori in una scatola più piccola.
Altro fattore che aiuta, è la minore dimensione fisica, che peraltro riduce anche i costi di produzione complessivi, visto il minor uso di wafer di silicio per ciascun processore. Infine, la maggiore velocità di clock (che non è stata però specificata dagli executive di Sony), che permette di avere un guadagno di performance non solo e non tanto nei giochi (che per Sony devono comunque restare retrocompatibili con la precedente versione della Ps3) quanto nell’ottimizzazione delle fasi di caricamento dei dati, renderizzazione delle immagini etc.
La nuova versione di Ps3 porta la novità di un disco da 120 Gigabyte (rispetto al precedente da 80) e sarà disponibile tra pochi giorni: secondo Sony agli inizi di settembre, con i tempi necessari ad entrare nei canali di diffusione. Il costo della nuova versione è di 100 euro in meno del precedente: 299 dollari rispetto ai 399 della versione “normale”, di cui Sony ha peraltro già dichiarato di aver cessato la produzione.