Pirate Bay fa ricorso al Tribunale di Bergamo: le ragioni del portale sono state difese dall’avvocato Giovanni Battista Galdus e da Paolo Micozzi, mentre tutta la vicenda italiana è stata seguita in prima persona da Peter Sunde, uno degli amministratori del sito.
Il Tribunale di Bergamo ha annullato il sequestro preventivo e l’avvocato Galdus afferma: “Questa decisione rappresenta un precedente importante per il peer to peer”. tra i primi a riportare gli sviluppi e le dichiarazioni ricordiamo la Repubblica.it.
Saranno rese note nei prossimi giorni le motivazioni precise che hanno portato il Tribunale di Bergamo a decidere l’annullamento del sequestro, che di fatto è stato attuato ordinando a tutti gli Internet provider italiani di bloccare l’indirizzo principale di Pirate Bay. Nel frattempo l’avvocato difensore Galdus indica due possibili motivi: difetto di giurisdizione oppure irregolarità nella modalità del sequestro.
Nel primo caso il Gip del Tribunale di Bergamo che aveva emesso il sequestro preventivo non aveva competenza per ordinare provvedimenti contro un sito che risiede all’estero. Per quanto riguarda le irregolarità giuridiche di fatto non si è trattato di un vero sequestro ma solamente dell’inibizione dell’accesso a un sito Web. Nei prossimi giorni quindi i provider del nostro paese dovranno nuovamente rendere disponibile il portale principale di Pirate Bay anche per i navigatori Web italiani.