Il brevetto pinch to zoom di Apple relativo alla celebre gesture a due dita per ingrandire la visuale è stato respinto in via preliminare dall’USPTO, l’ufficio statunitense dei marchi e dei brevetti. Lo sviluppo a sfavore di Cupertino è stato presentato ieri al giudice Lucy Koh dai legali di Samsung a sostegno della richiesta di invalidare la prima sentenza che condanna la multinazionale sud coreana a risarcire Apple per la consistente somma di 1,05 miliardi di dollari.
Si tratta della seconda bocciatura preliminare da parte dell’USPTO di un brevetto fondamentale di Apple: ricordiamo che in ottobre era già stato respinto il brevetto denominato rubber band che consiste nell’effetto elastico o di rimbalzo quando con il trascinamento dello schermo l’utente raggiunge la fine di un elenco. Sia il pinch to zoom che il rubber band sono considerati due brevetti fondamentali che hanno influito sostanzialmente sulla decisione del tribunale nel primo processo a favore di Apple.
Anche se numerose testate riportano la decisione dell’USPTO come definitiva, in realtà il respingimento dei due brevetti Apple è avvenuto solamente in via preliminare e si tratta di un processo comune nella vita di un brevetto in USA. Nella lunga procedura che porta alla conferma o alla bocciatura definitivi spetta alla società richiedente modificare la descrizione o i dettagli della registrazione e presentare fatti e documenti a sostegno del riconoscimento del brevetto in questione.
The Verge nota che tutti i 21 punti sostenuti da Apple nel brevetto pinch to zoom sono stati contestati dall’USPTO, ciò nonostante i legali di Cupertino hanno impiegato solo uno di questi punti, il numero 8, durante il processo contro Samsung conclusosi a favore di Apple. Questo significa che la procedura di revisione del brevetto è decisamente più circostanziata almeno per quanto riguarda la procedura in corso Apple contro Samsung.