Tra i padri fondatori dell’informatica sono poche, pochissime le figure nobili che meritano di essere ricordate al di sopra di chiunque altro. Fra queste, una in particolare spicca per la lucentezza con la quale è brillata la sua stella e la repentinità con la quale è stata spenta. Si tratta di Alan Turing. Oggi gli informatici lo ricordano sostanzialmente per un paio di motivi. Il più importante premio del settore è a nome suo, il Turing Award (considerato il Nobel della computer science), lui ha creato il test omonimo per capire se una macchina è diventata intelligente, lui ha creato la macchina logica più raffinata in circolazione, che non a caso è considerato il fondamento del moderno computer.
Ma Alan Turing, nato nel 1912 in India da genitori inglesi che vi si trovavano per motivi coloniali (il famigerato Indian Civil Service), è stato anche uno dei matematici più brillanti della sua epoca. Ha combattuto per il suo paese la seconda guerra mondiale con convinzione e il suo contributo alla sconfitta del codice segreto Enigma con il computer analogico Bombe Machine da lui creato a Bletchely Park è considerato ancora uno dei più importanti contributi nella storia dell’informatica.
Peccato che fosse costretto a rimanere segreto, a causa degli accordi relativi alle attività dei servizi segreti durante la seconda guerra mondiale. Cosa questa che non solo non gli ha consentito di ricevere i giusti onori e riconoscimenti, ma che gli ha sostanzialmente bruciato anche la carriera accademica. Alla fine della guerra Turing, a parte una gustosa polemica con Wittgenstein, entrò in una spirale negativa di depressione causata da una serie di avvenimenti gravi e tristi della sua vita.
Omosessuale, condannato per condotta indecente da un tribunale britannico, venne castrato chimicamente. L’8 giugno 1954 venne trovato morto dalla madre, con cui abitava, dopo aver morso una mela intinta nel cianuro. Secondo alcuni conoscenti di Turing, l’uomo era affascinato dalla favola di Biancaneve e soprattutto dall’edizione di Walt Disney del 1937 e, nel suo suicidio, aveva voluto ricostruire una delle scene chiave del racconto. Secondo la madre invece la morte fu accidentale, mentre altri sostengono che si sia trattato di un omicidio di stato per preservare il segreto di Bletchely Park.
In ogni caso, la petizione raggiungibile da qui ha lo scopo di richiedere formalmente al Primo Ministro britannico di presentare le sue scuse per i pregiudizi che hanno condotto al processo di Alan Turing, evento che ha causato come ultimo effetto la sua morte. Alan Turing invece, avendo dato uno dei singoli più significativi contributi alla sconfitta del Nazismo, è da considerare e dovrebbe essere riconosciuto il fatto che il suo lavoro ha creato buona parte del mondo in cui viviamo oggi.