Paypal comincia lo sganciamento da Safari. Secondo quello che risulta da un messaggio individuato dal sito francese Macgeneration sembra proprio che le operazioni di sganciamento del browser di Cupertino da parte della società che controlla, oltre che il sistema di pagamento on line, anche eBay e Skype, sia cominciata.
Provando a pagare un prodotto su eBay usando Safari 3.0 e il servizio Paypal si ottiene un messaggio che annuncia che il browser non è adatto per svolgere l’operazione di trasferimento di denaro e invita a passare a Firefox o Internet Explorer per completare la transazione. Anche se basta declinare l’invito per poter proseguire e concludere l’acquisto, è chiaro l’intento dissuasivo da parte del colosso di Internet nei confronti di Safari.
La scelta di Paypal non sorprende del tutto. In passato in diverse occasioni i vertici della società avevano fatto intendere che la mancanza di funzioni antiphishing in Safari rendevano il browser di Apple poco adatto al business di eBay e al pagamento on line. Successivamente in un ‘libro bianco’ il Ceo di Paypal Michel Barrett aveva fatto sapere che l’uso di browser vecchi o inadeguati per le transazioni finanziarie non sarebbe più stato tollerato e che progressivamente i meno sicuri sarebbero stati messi al bando. Successivamente Paypal aveva detto che Safari non era nella lista nera, ma il fatto che da allora Safari non abbia introdotto le funzioni considerate indispensabili da Paypal e l’apparizione del messaggio citato poco più sopra, lasciano pensare che in realtà ai veritici di Paypal si sia cambiata opinione.
Il messaggio di avvertimento notato da Macgeneration in effetti, era stato indicato da Barrett proprio come il primo passo verso il blocco effettivo. Tutto induce dunque a pensare che Safari, nonostante le dichiarazioni, sia nel mirino di Paypal e che a questo punto per Apple sia necessario fare qualche cosa per non vedere il suo browser escluso dalla lista di quelli che possono usare i popolarissimi servizi di Paypal e eBay. Se, infatti, i clienti di Cupertino potrebbero trovare una soluzione alternativa usando, ad esempio, Firefox, non ci sarebbero molti rimedi per il detrimento d’immagine del navigatore.