Tra gli annunci che Apple avrebbe in serbo per la prossima WWDC c’è l’adozione di ZFS, un nuovo filesystem di concezione decisamente rivoluzionaria e capace di mandare in pensione senza troppi rimpianti il vecchio HFS o, meglio, la sua variante HFS+, usato oggi da Mac OS X.
La voce che Apple possa modificare il sistema con cui i dati vengono archiviati sul disco fisso e il linguaggio con cui essi vengono resi comprensibili al sistema operativo, non è nuova. Da almeno un anno si parla della possibilità che ZFS, una creazione di Sun che ha scommesso molto su di esso, sostituisca HFS. Le ragioni per cui il nuovo filesystem sarebbe di gran lunga superiori Macity le aveva sintetizzate in questo esaustivo articolo; ai meno interessati alla questione tecniche ci limitiamo a ricordare che grazie a ZFS gli utilizzatori di sistemi operativi possono dormire sonni tranquilli in termini di capacità del disco fisso (sono supportati sistemi di archiviazione di miliardi, sì miliardi, di volte superiori a quelli dei filesystem a 64 bit) e di sicurezza dei dati visto che la creazione di Sun opera per ridurre in maniera drastica la possibilità di corruzione di file e in alcune situazioni di riparare quelli che si sono guastati. Infine è più veloce, e di molto, rispetto ad HFS.
Come accennato la notizia dell’arrivo di ZFS su Mac non è di oggi, la novità sta nel fatto che, invece, proprio oggi il Ceo di Sun Jonathan Schwartz ha annunciato ad un incontro con analisti e stampa che sarà proprio il filesystem inventato dalla sua azienda a sostituire HFS e che l’ufficialità sarà siglta dal discorso della WWDC. Se le informazioni diffuse da Schwartz si dimostreranno corrette si sarà di fronte alla certezza che proprio ZFS sarà una delle “novità segrete” di Leopard.