Contrordine compagni: iPhone non manda il codice Imei ad Apple. A smentire quanto sostenuto ieri da alcuni utenti della comunità Hackintosh è il giornale tedesco Heise, che ha testato le asserzioni degli hackers verificando che esse non sarebbero vere.
Usando un particolare sistema di tracciamento dei dati in uscita dal telefono, Heise avrebbe verificato che il codice inviato non è l’Imei (ovvero il “numero di targa” del cellulare), ma un identificativo che non ha nulla a che fare con esso. Si tratterebbe di una sequenza di numeri sempre identica indipendentemente dal telefono. Potrebbe quindi trattarsi di un codice che identifica l’applicazione.
L’ipotesi che l’applicazione non inviasse il codice Imei era già emersa ieri e citata dalla nostra testata. Alcuni esperti sostenevano infatti che il codice binario delle due applicazioni incriminate (Weather e Stocks) era stranamente molto simile a quello dei widget di Mac Os X che usano quella funzione per richiedere aggiornamenti automatici.
Qualche altro utente aveva anche fatto la prova di sostituzione di quello che appariva essere il codice Imei del telefono senza compromettere il funzionamento dell’applicazione. Infine c’era anche chi aveva notato come gli indirizzi Internet cui veniva spedito il presunto codice, non sembravano essere diversi da quelli usati dai Widget di Mac Os X, da qui la conclusione: probabilmente Stocks e Weather conservavano una stretta parentela con i loro “fratelli” del sistema operativo tra cui anche alcune stringhe di codice, ipotesi che ora appare estremamente probabile.
Quel che è certo è che la privacy degli utenti iPhone pare garantita,