Gli italiani nel mondo dell’informatica ci sono e fanno molto bene la loro parte. A darne una prova è uno dei docenti della Statale di Milano, che da anni ha realizzato una delle più popolari utility per l’editing di testo (fondamentale anche per la programmazione) attraverso la shell, cioè il terminale, vale a dire Sebastiano Vigna.
Il suo software, che si chiama ne (disponibile ovviamente open source a partire da qui è considerato uno degli strumenti migliori in alternativa ai due pesi massimi del settore (ma bisognerebbe dire “peso massimo e peso minimo), vale a dire il complesso, ricco e affascinate Emacs da un lato e il superleggero e spartano (ma altrettanto potente) Vi, aggiornato poi a Vim.
Consigliato e riservato a chi ama davvero mettere le mani sotto la pelle di Mac Os X per ritrovare la sua dimensione Unix, cioè Bsd, ne è un pezzo di software d’antologia che può servire alla grande per editing di script, gestione di file testuali, sistemi di gestione anche complessa come le espressioni regolari che danno potenza alla ricerca e infine editing diretto di file binari.