Bilancio in profondo rosso per Napster. La società americana che a lungo, prima dell’avvento di Yahoo, era stato il principale concorrente di iTunes nel campo della musica digitale, ha praticamente raddoppiato le perdite trimestrali rispetto allo scorso anno: 8,5 milioni di dollari contro 4,5 milioni di dollari.
Notizie parzialmente positive provengono invece dal fatturato che è cresciuto del 9%, arrivando a 29,1 milioni di dollari. Napster può guardare con un po’ d’ottimismo anche al numero di abbonati che è cresciuto del 37%, anche se nella quota di 830mila sono inclusi 225mila ex abbonati di Aol trasfertii in base ad un accordo stipulato tra la stessa Aol e Napster quando è cessato il servizio Music Now.
Chris Gorog, Ceo di Napster, nonostante le cifre non entusiasmanti, ha fatto professione di fiducia sul futuro: ‘stipuliamo accordi con società importanti e acquisiamo clienti più facilmente che restano con noi più a lungo’. Gorog prevede che il trend che sta spostando l’asse dell’hardware dai player ‘puri’ alla telefonia possa favorire le strategie della sua società : ‘per la prima volta avremo un importante ecosistema a cui rivolgerci’. L’altro ieri Napster e Motorola, in effetti, hanno annunciato un patto di collaborazione su un nuovo cellulare della serie ROKR.
Gorog, infine, ha confermato che i propositi di cessione del business non sono stati ancora messi da parte. Ubs, incaricata di esplorare proposte in questo senso, mantiene l’incarico ‘anche se noi siamo focalizzati a far crescere il nostro giro d’affari’, ha precisato l’amministratore delegato di Napster.
Il mercato non sembra però avere la stessa fiducia di Gorog e ha puniti severamente le azioni della società californiana. Nel corso della seduta di ieri Napster ha perso a Wall Street quasi l’8%; la massiccia vendita di azioni (quasi tre volte i volumi medi giornalieri) è stata frutto di previsioni che il trimestre in corso sono al di sotto delle stime degli analisti.