Come molti ormai sapranno, le scorse ore hanno visto la scadenza dell’ultimatum che Microsoft diede a Yahoo! circa 20 giorni fa, alla stregua di un tempo di riflessione al termine del quale Yang e soci avrebbero dovuto prendere una decisione (possibilmente positiva) sull’offerta inoltrata da Steve Ballmer per l’acquisto della Y viola.
Ebbene, l’ultimatum è ormai scaduto e la situazione appare sempre in stallo, con Yahoo! impegnata più che altro a pompare i risultati della sua ultima trimestrale, e Microsoft più spinta a buttarla sulle dichiarazioni alla stampa. Potrebbe sì esserci ancora qualche spiraglio per continuare le discussioni, ma Microsoft appare abbastanza scontenta delle tempistiche rallentate che la questione ha ormai assunto, rallentamenti voluti più che altro da Sunnyvale, impegnata a convincere gli azionisti sulla bontà del suo business futuro.
Redmond a questo punto non esclude nessuna via possibile: l’annunciata “proxy fight“, una non ben precisata strategia per “facilitare la transizione” (magari alzando l’offerta) e addirittura il ritiro dell’offerta. Ad essa hanno fatto cenno in almeno un paio di occasioni i manager Microsoft nel corso degli ultimi due giorni. Tra le ipotesi cullate in alternativa quella “organica” (ovvero frutto di uno sviluppo interno di servizi simili a quelli di Yahoo) e una “non organica”, ovvero frutto di acquisizioni diverse da quelle di Yahoo!. Gli osservatori, in ogni caso, ritengono questa ipotesi poco probabile perchè Microsoft ha decisamente bisogno di Yahoo! e del suo mercato; anche se ci fosse un abbandono dell’affare potrebbe essere temporaneo, in attesa che il clima teso (che non predispone i dipendenti e i “cervelli” del colosso di Internet all’idea di entrare a fare parte dello staff di Redmond) si stemperi e Microsoft possa tornare alla carica, magari dopo un accordo nell’ombra con la stessa Yahoo!.
Nel frattempo l’idea di un accordo fra Yahoo! e AOL non è ancora tramontata, sebbene molti osservatori ritengano l’ipotesi troppo rischiosa per entrambi i colossi. In ogni caso la settimana in arrivo potrebbe, un un modo o nell’altro, dare una svolta alla vicenda più discussa del mercato della tecnologia negli ultimi mesi.