Microsoft rilancia la sua campagna “I’M a PC”. La serie di spot pubblicitari iniziati con l’infausta (perché considerata incompleta e poco comprensibile) serie con protagonisti Seinfeld e Bill Gates, è da tempo virata sulla “persone comuni” che raccontano la loro storia di utenti del mondo Windows.
Il primo di quello che dovrebbe essere un round di spot organizzati intorno all’esperienza di acquisto è andato in onda ieri sera e si incentra su una sorta di reality. Ai prescelti che hanno aderito alla ricerca svolta da Microsoft su Internet, viene affidato un budget da 700 a 2000$ e assegnato l’incarico di entrare in un qualunque negozio per cercare un computer che soddisfa le loro esigenze. Una troupe segue le vicissitudini per trasporle in un filmato promozionale.
Il primo filmato pubblicitario ha come protagonista la “cittadina qualunque” Lauren e contiene, non sorprendentemente, un attacco diretto al Mac. La neo laureata Lauren (che oltre che cittadina qualunque è anche iscritta al sindacato degli attori americani, il che non guasta mai quando si tratta di dove finire davanti ad una telecamera), subito si dirige in un Apple Store (stacco sulla mela…) dove non trova quel computer da 17 pollici con tastiera comoda che desidera; “nel mio budget avevano solo un modello da 13 pollici”, dice apparentemente delusa e poi aggiunge “non sono abbastanza “in” per avere un Mac”. Poi si dirige ad un Best Buy dove finalmente le appare in una epifania provvidenziale un HP da 699 dollari che la inonda di delizia e di entusiasmo offrendole tutto, ma proprio tutto, quello che le serve. Saltando, battendo le mani e alzando i pollici, e (non si vede ma siamo certo che la parte è stata tagliata per semplici ragioni di durata) dando il cinque ai commessi, si porta a casa la fonte di tanta estasi.
Secondo Microsoft le persone filmate non sapevano che sarebbero finite in uno spot e nessuna di esse ha (avrebbe) scelto un Mac.
Qui sotto il filmato