Microsoft vuole Yahoo. L’offerta pubblica di acquisto delle azioni del colosso di Internet da parte di Redmond è stata ufficializzata pochi minuti fa e immediatamente ribattuta dalle più importanti agenzie di stampa.
Microsoft intende offrire 31 dollari per azione, per un totale di 44,6 miliardi di dollari tra denaro contante e titoli, circa il 61% in più di quel che valeva ieri il titolo di Yahoo. “Noi e Yahoo insieme – ha detto Steve Ballmer Ceo di Microsoft – possiamo offrire un’offerta di grande interesse per clienti, editori on line e inserizionisti pubblicitari, posizionandoci in maniera miglioer per concorrente nel mercato dei servizi on line”.
La decisione di Microsoft di scalare Yahoo arriva al culmine di una serie di eventi che hanno reso possibile e probabile l’iniziativa. Microsoft ogni giorno che passa ritiene Google il suo vero concorrente nel campo dello sviluppo del busines, sia quello dell’offerta di prodotti e software che della pubblicità , nello stesso tempo Yahoo subisce una forte pressione proprio da Google che continua a crescere in termini di fatturato, presenza su Internet ed alleanze strategiche. Solo di due giorni fa è la notizia di profitti in ribasso per Yahoo e di previsioni per un 2008 non all’altezza delle previsioni.
Voci su un acquisto di Yahoo da parte di Microsoft sono in circolazione da tempo. Da parte sua Redmond non aveva mai commentato le indiscrezioni che erano ritenute frutto di considerazioni non del tutto valide ed attuali. Microsoft si era, in effetti, vista respingere una proposta di acquisto circa un anno fa.
L’offerta pubblica di acquisto, una delle transazioni più grandi di tutti i tempi nel campo della tecnologia, sarà discussa dal consiglio di amministrazione di Yahoo e valutata nei suoi termini durante le prossime settimane. Microsoft pensa di poter chiudere in via definitiva nel corso della seconda metà del 2008.
Alla notizia del possibile acquisto di Yahoo le azioni del colosso di Internet sono balzate in avanti di oltre il 50%, Google perde più dell’8%.
Grazie della segnalazione a Leonardo Buccoliero