Ormai il trend è definito. Il business pubblicitario sta sempre più puntando verso il Web, visto come il futuro “El Dorado” dei ricavi promozionali. La sfida si sposta in Rete, dove i nomi dei protagonisti sono ben conosciuti, Google, Yahoo e Microsoft in primis.
Mountain View ha già fatto la sua mossa vincente, acquisendo Doubleclick; da Sunnyvale hanno risposto completando l’acquisto di Right Media.
Senza dimenticare la recentissima acquisizione di 24/7 Real Media Inc. da parte di WPP Group PLC, il secondo più grande gruppo di marketing e pubblicità del mondo.
Mancava solo Redmond, che non si è certo fatta attendere: Microsoft ha annunciato l’acquisto di aQuantive, per la cifra record di 6 miliardi di dollari.
La cifra più grande mai sborsata dalla società di Bill Gates. Già solo quest’aspetto può far capire quanto grande sia l’interesse verso il marketing online e quanto fosse importante per Redmond riuscire ad assicurarsi strumenti utili per contrastare i rivali di sempre.
Così, in cambio di 6 miliardi di dollari, Steve Ballmer si porta in pancia aQuantive, società di Seattle composta da tre unità operative differenti: Atlas, che vende strumenti per pubblicitari e Web publisher interessati a campagne mirate sulle pagine online; DRIVEpm, che compra spazi pubblicitari da chi ne dispone per rivenderli a chi vuole promuovere; infine, Avenue A/Razorfish, la più grande agenzia statunitense di pubblicità interattiva, che fra i clienti annovera Mercedes, Kraft e Visa.
L’affare sarà completato nella seconda metà del 2007, senza particolari rivoluzioni logistiche o organizzative: aQuantive continuerà ad operare da Seattle come parte dei servizi di business online di Microsoft. Il mercato azionario ha premiato abbondantemente le azioni di aQuantive, salita dal 27.68 a 63.55 dollari; cede invece il titolo Microsoft, passato da 35 a 30.63 dollari.
Il campo di battaglia della pubblicità online sarà fondamentale per il futuro di Google, Yahoo e Microsoft: per le prime due potremmo dire vitale, in quanto dalla pubblicità vi giunge la quasi totalità dei ricavi; la terza, invece, non può permettersi di perdere il passo in un settore così strategico.