Nel corso della MIX conference che si sta svolgendo a Las Vegas, a soli pochi giorni dall’uscita di Internet Explorer 9, Microsoft ha mostrato la versione preliminare del futuro Internet Explorer 10. La casa di Redmond sembra voler accorciare i tempi di rilascio delle future release abbandonando il più lento ciclo delle versioni precedenti, mettendo immediatamente a disposizione le prime beta non appena queste sono già disponibili (gli utenti Windows possono già scaricare la Platform Preview 1 di Internet Explorer 10). Il nuovo Explorer continua a migliorare il sostegno alle nuove tecnologie web, supportando proprietà CSS3 quali gradienti, transizioni 3D, box flessibili, ecc.). La parte più interessante è stata ad ogni modo non tanto la presentazione del nuovo Explorer quanto il fatto che lo stesso è stato presentato su una macchina con CPU ARM da 1GHz sulla quale girava una versione di Windows 7 a 32 bit. Secondo chi ha avuto modo di assistere al test, la velocità complessiva era notevole e i test con Explorer 10 sono stati tutti eseguiti senza particolari rallentamenti. Microsoft, dunque, avrebbe raggiunto l’obiettivo che si era prefissata di far girare Windows 7 su CPU ARM, una mossa conosciuta da tempo e che non è certamente gradita da Intel. Le CPU basate su ARM sono una sfida per Intel poiché esse sono ormai adottate quasi universalmente dai produttori di telefoni cellulari e tablet per via della loro proverbiale affidabilità e grande autonomia in termini di consumo delle batterie. I chip Atom di Intel, al contrario, sono stati by-passati dai produttori di sistemi operativi mobile non potendo competere con gli ARM, in particolare dal punto di vista del consumo energetico. Intel ha venduto nel 2006 a Marvell technology l’holding Xarm che si occupava di processori ARM, decidendo all’epoca di puntare sull’architettura Atom. La casa di Santa Clara comincia a subodorare problemi anche nel settore dei netbook essendo noto che molti produttori stanno pensando di produrre dispositivi tipo netbook basati su processori ARM.
[A cura di Mauro Notarianni]