Nessuna sorpresa: via Apotheker, dentro al Whitman. Il cambio al vertice di HP, atteso da giorni, si è materializzato nel corso della serata quando un annuncio ufficiale del società americana ha dato riscontro positivo alle voci che circolavano da giorni.
Leo Apotheker da diverse settimane era finito nel mirino della stampa specializzata e, ancora più importante, degli investitori, che l’accusavano di non avere la capacità di gestire una società complessa come HP e che forse più di altre in un periodo difficile come quello attuale ha necessità di scelte e di strategie coraggiose. Il gruppo dirigente alcuni giorni fa quando la poltrona di amministratore delegato dell’ormai ex capo di HP stava già traballando aveva assunto una decisione clamorosa, l’abbandono del business dei personal computer, opzione cui però non era sembrato fare seguito un conseguente piano altrettanto radicale di rilancio dando modo ai critici della dirigenza Apotheker di sparare a zero sul CEO. Probabilmente proprio quest’ultima mossa ha aperto la strada a Meg Whitman che occhieggiava sulla breccia dopo la sconfitta subita, nonostante milioni di dollari profusi nella campagna elettorale, nella caccia alla poltrona di governatore della California sotto le bandiere del partito Repubblicano.
La Whitman, quarto amministratore delegato di HP in tredici mesi, è nota per il lavoro condotto in eBay di cui ha moltiplicato dal 1998 al 2008 i profitti, ma gli investitori non sono sembrati molto entusiasti quando le voci intorno alla sua nomina a CEO hanno cominciato a circolare. I dubbi nascono dal fatto che Meg Whitman era nel consiglio di amministrazione di HP e ha sostenuto alcuni dei progetti più controversi degli ultimi mesi, da quello di passare la mano sui PC a quello di acquistare Autonomy, una società software che costerà più di 10 miliardi di dollari ad HP. Una delle prime mosse del nuovo amministratore delegato potrebbe però essere un ripensamento proprio sulla decisione di cedere la divisione PC.
Apotheker, intanto, se ne va con con un bonus che dovrebbe garantirgli una vecchiaia serena se decidesse di ritirarsi. HP, secondo il Wall Street Journal, l’ha liquidato con un pacchetto del valore di 35 milioni di dollari in denaro liquido e azioni.