L’attuale ciclo di rinnovo del sistema operativo può andare avanti per una decina d’anni. La stima è di Steve Jobs, intervistato dal New York Times a pochi giorni di distanza dal lancio di Leopard.
Il nuovo Os e le strategie connesse ad esso sono state al centro di un colloquio telefonico nel corso del quale il Ceo prevede, appunto, che il ritmo attuale è adeguato alle esigenze del mercato e alle strategie di Apple per almeno un decennio.
«Sono soddisfatto della cadenza con cui rilasciamo i nuovi sistemi operativi – dice Jobs – e penso che un rinnovo ogni 12-18 mesi sia mantenibile anche per il futuro. In passato abbiamo rilasciato un sistema operativo nuovo di media ogni anno e questo ci ha consentito di migliorare e affinare il sistema operativo in maniera costante». Il sistema seguito, dice Jobs, può avere una validità di una decina d’anni. Il ritmo è decisamente superiore a quello seguito da Microsoft che rinnova Windows con cadenze molto più lente.
Jobs non ha mancato nel corso dell’intervista di prendere in giro la rivale: «Tutti possono avere la versione ultimate di Leopard – ha detto il Ceo – pagando 129 dollari; se volete la versione Ultimate di Vista dovete cercarla su Amazon dove costa 250$’.
Il Ceo ha poi per la prima volta ammesso la preoccupazione con cui è stato affrontata l’elaborazione dell’interfaccia di iPhone.
‘Davanti agli occhi avevamo quella striscia comica di Garry Trudeau con cui si prendeva in giro Newton’, ha detto Jobs facendo riferimento ad un cartoon molto noto che criticava in maniera sarcastica il sistema di riconoscimento della scrittura del defunto Pda di Apple. Ma le cose non sono andate così male, dice Jobs, «e la gente non si rende conto che abbiamo inventato una nuova classe di interfaccia che semplifica in maniera drastica il processo di controllo di un computer».