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L’ultima carta di Microsoft

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Robert Scoble ha 44 anni, è nato nel New Jersey ed ha una penna facile e brillante. àˆÂ un modello di uomo delle comunità , un catalizzatore naturale di attenzione. Lo è sempre stato, tanto da aver messo all’incasso questa sua abilità  sociale di attrarre e conquistare la fiducia della gente lavorando per Microsoft come technical evangelist. In pratica, l’uomo che deve portare e convincere tutti della buona novella aziendale, scelta di volta in volta dai suoi capi.

Oggi Scoble è un indipendente, ha scritto libri di un certo successo (“Naked Conversation” sulle reti e i mercati e i social networks) e fa tante cose diverse con la sua società  di consulenza. Ed è sempre in contatto con i suoi ex datori di lavoro, tanto che sul suo canale su FriendFeed spiega di sapere cose che nessun altro avrebbe mai pensato: il motivo per cui l’arcirivale di Microsoft, cioè Google in questo caso, ha annunciato di avere “quasi pronto” un sistema operativo chiamato Google Chrome OS, che vedrà  la luce tra mesi nella versione preliminare e solo tra un anno sarà  disponibile per il grande pubblico, in prima battuta degli utenti di Netbook, i mini-Pc a bassa potenza e ridotte dimensioni, è proprio Microsoft.

Lo scoop di Scoble, che l’uomo non può rivelare fino in fondo perché ha firmato accordi di non divulgazione e di discrezione (un “embargo”), prassi relativamente comune tra giornalisti e aziende a cui fa sempre riferimento ad esempio anche Apple, è però un vero scoop. Soprattutto se rimane in questa forma incompiuta. Cosa dice? Che Google ha accelerato i tempi e buttato fuori la prima cosa che poteva per distrarre l’attenzione dall’imminente lancio di lunedì prossimo di tecnologie sconvolgenti da parte di Microsoft. Quali sono queste tecnologie? Non si può dire, perché c’è l’accordo, ma sono qualcosa di tremendo che metterà  per sempre in ginocchio Google.

Si potrebbe, però, ipotizzare il lancio per lunedì prossimo di Gazelle, il rivoluzionario browser di Microsoft, mitica (fino ad oggi) alternativa a Internet Explorer, fondato su tecnologie che secondo alcuni ben introdotti sarebbe anni luce avanti a tutti e capace di rendere davvero nuovo e moderno l’uso del web spazzando via così i concorrenti. Oppure, altra ipotesi attendibile, magari anziché Gazelle, Microsoft potrebbe avere pronto Office Web, che lascerebbe Google con un palmo di naso; entrando nel mondo del cloud computing (nel quale peraltro già  sguazza…) con veemenza e decisione, buttando fuori un prodotto capace di mettere per sempre il “fermo” allo sviluppo di Google e realizzando la definitiva trasformazione del software da prodotto in servizio: paghi quel che usi, anziché pagare subito tutto e poi usarne solo una parte.

Qualcuno, malignamente, sospetta invece che siamo di fronte ad una strategia ben consolidata, già  sperimentata in passato da Microsoft, quando con alcuni semplici annunci Redmond ha “chiuso” interi settori di mercato semplicemente lasciando intendere che un giorno se ne sarebbe occupata; in questo caso l’annuncio verrebbe ripetuto in versione web 2.0, usando persone esterne all’azienda. Scoble però è un pensatore autonomo, ha sviluppato una sua strada e segue con competenza e interesse. Pensare che ci sia malafede nel fatto che, quando Google fa un annuncio di enorme rilevanza per l’azienda e il settore, solo perchè ex dipendente del diretto concorrente innesca un tam tam durante il “party” virtuale dei media tutti impegnati a parlare della novità  più rilevante nel campo dell’IT dell’anno, è un po’ da prevenuti. Ma come diceva qualcuno “a pensa male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, specie quando in gioco c’è un datore di lavoro rischia nel medio periodo di andare incontro a problemi di crescita e di tenuta…

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