Se qualcuno sperava che l’ondata di hack effettuati sul cellulare della Mela fin dai primi mesi del proprio sblocco, la levata di scudi generale degli sviluppatori, scongiuranti un dietro front di Steve Jobs, e magari l’ultima provocazione di Nokia, asserente che un cellulare deve essere aperto… be’, se qualcuno sperava che tutti questi avvenimenti avessero fatto breccia nel cuore dell’iCeo di Cupertino, purtroppo resterà deluso. Almeno secondo le fonti di Ars Technica.
Un referente interno ad Apple stessa ha dichiarato alla testata online che l’azienda è al lavoro per migliorare la versatilità di WebKit (il motore di rendering di Safari): questi upgrade dovrebbero essere annunciati probabilmente al prossimo Macworld e riguarderebbero l’implementazione di capacità di storage offline, paragonabili a quelle utilizzate da Google per il suo Google Gears.
Tali aggiornamenti permetterebbero una gestione di programmi e funzioni anche in modalità “non in linea”, cosa che renderebbe più semplice la vita a chi non può (o non vuole) disporre sempre di una connessione snella e agevole. Si parla addirittura di icone inseribili nell’home screen, che puntino ad applicazioni locali introdotte tramite JavaScript.
Migliorie certamente gradite, ma che nascondono anche il lato negativo, ribadito dalla “gola profonda” ad Ars Technica: attualmente Apple non ha nessuna intenzione di aprire iPhone allo sviluppo di applicazioni di terze parti. Nessun vero e proprio SDK sarà distribuito; tutto andrà realizzato via WebKit.
Se la notizia corrispondesse a realtà , la situazione apparirebbe abbastanza frustrante per tutti coloro che non vedono l’ora di poter sviluppare per il cellulare di Cupertino e che si ritrovano con l’unica prospettiva di dover sperare negli hack.