Il nuovo iPhone potrebbe costare ai clienti di At&T 200$ meno di quanto non costi oggi. L’indiscrezione trapela, secondo Fortune che la riporta, da ambienti vicini allo stesso operatore mobile.
Secondo Fortune il prezzo del modello 3G, per il quale si dà ormai per scontato che venga rilasciato in giugno, sarà a listino pieno di 499 e 399$, uno da 16 e uno da 8 GB ma a chi sottoscrive un contratto biennale il prezzo praticato sarà di 299 e 199$. Secondo Fortune il telefono sussidiato sarà molto probabilmente bloccato sulla rete At&T, anche se dal punto di vista teorico la garanzia di un contratto biennale non impedirebbe ad At&T di vendere il telefono scontato e in versione sbloccata. In fondo chi acquistasse un cellulare sbloccato sarebbe comunque obbligato a pagare il contratto biennale, a patto che la vendita e la stipula del contratto e l’abilitazione avvenissero, invece che al domicilio del cliente, nel negozio di At&T così che nessuno potrebbe andarsene senza avere sottoscritto l’accordo biennale.
Quel che sembra certo, seguendo il filo del ragionamento di quel che dice Fortune, è che anche negli Usa dovrebbe esserci una versione di iPhone sbloccata, quella che costerà , appunto, 499 e 399 dollari. A venderla potrebbe essere la stessa Apple e, magari, anche i rivenditori autorizzati (ma non altri gestori di telefonia diversi da At&T). Una politica di questo tipo potrebbe soddisfare sia l’esigenza di aumentare i volumi di vendita che tutelare il gestore di telefonia mobile partner di Apple che avrebbe la possibilità di continuare ad avere una sorta di esclusiva.
A prima vista sembrerebbe essere la classica “win-win situation”, come viene definita dagli americani la combinazione dove tutti i protagonisti hanno da guadagnare.
I clienti possono scegliere se pagare meno l’hardware e andare dal gestore che preferiscono o stipulare un contratto biennale con costi e servizi minimi garantiti e inclusi nel prezzo, oltre che studiati appositamente per le caratteristiche di iPhone, con un minor investimento iniziale.
At&T può continuare ad essere l’unico operatore mobile autorizzato ad offrire iPhone, l’unico ad avere un supporto specifico dedicato e l’unico ad elaborare, grazie all’esclusiva, offerte specifiche e ad avere il supporto Visual Mail. In più potrà avere la possibilità di vendere un cellulare bloccato e con contratto obbligatorio, il che renderà inutile l’acquisto con sblocco. Lo sconto praticato non inciderà sul bilancio perchè è in sostanza, più meno (forse più meno che più…), la cifra girata ad Apple sui contratti di iPhone Edge.
Apple, da parte sua, potrà vendere un numero superiore di cellulari perchè potendo offrire una versione sbloccata moltiplicherà la clientela interessata e potrà offrire il cellulare anche presso negozi che oggi non possono venderlo. Perderà la percentuale sui profitti dai gestori, ma potrebbe recuperare con il maggior numero di cellulari venduti e, soprattutto, con le percentuali sulle applicazioni e i servizi che passeranno per App Store e per iTunes che secondo la maggior parte degli osservatori rappresentano una grassa fonte di profitto per futuro, ben più ricca che le percentuali garantite sul traffico riscosse oggi. Ed aumentando esponenzialmente i clienti aumenterà esponenzialmente anche i profitti sui servizi. Apple potrebbe persino, a quel punto, lanciare iPhone dove lo desidera, in pratica in tutto il mondo, senza necessità di avere un gestore di riferimento. L’unica cosa che sarà necessario fare sarà lanciare il telefono su un mercato, fosse anche quello cinese che quello indiano, e lasciare che i clienti si “arrangino” con i loro gestori di telefonia mobile. Ovviamente dove ci fossero gestori con un accordo i clienti sarebbero agevolati grazie ad offerte dedicate e al supporto del gestore di telefonia mobile, ma nella peggiore situazione possibile si sarebbe al punto in cui si è ora dove sono in circolazione decine (se non centinaia) di migliaia di iPhone sbloccati, con la differenza che non sarebbe necessario sbloccarli ma solo comprarli e ad un prezzo più basso di quello a cui sono offerti oggi al mercato “grigio”.
A guadagnarci, infine, potrebbero essere anche i rivenditori autorizzati e i grandi retailer oggi esclusi dal business di iPhone e che potranno entrare nel “giro” non solo con il telefono, ma anche e soprattutto con l’assistenza e la fornitura di accessori, il che in prospettiva futura significa attingere ad un fatturato di miliardi di dollari di fatturato ogni anno su scala globale.