La rosa profumata della tecnologia ha le spine della insicurezza. Per questo le aziende si sentono tranquille solo se c’è sicurezza nella connessione alle nuove tecnologie di rete di cloud computing. Le imprese che intendono beneficiare dei vantaggi derivanti dal cloud computing, infatti, vogliono essere certe di avere un quadro chiaro sulle minacce provenienti da Internet, dato che queste possono provocare seri danni alle loro reti, rallentare le risorse informatiche, sottrarre dati confidenziali e addirittura arrivare in teoria a compromettere la reputazione aziendale presso il pubblico e la clientela.
Un recente sondaggio realizzato da Trend Micro su circa 200 responsabili tecnologia in azienda (non appartenenti al portafoglio clienti di Trend Micro) ha rivelato che nove professionisti su dieci (89%) richiedono una protezione in-the-cloud integrata nella soluzione di sicurezza informatica. Per molti, la sicurezza degli ambienti cloud non è nemmeno un’opzione: il 40% degli intervistati ha infatti dichiarato di prendere in considerazione solo i prodotti di sicurezza che includono funzioni di intelligence per la rilevazione delle minacce in-the-cloud.
La sicurezza, o la sua assenza, può determinare il successo o il fallimento di un’iniziativa di cloud computing. Secondo quanto riportato dallo studio, il 61% degli intervistati ha confermato di non voler intraprendere alcuna decisione in merito al cloud computing fino a quando non vi sarà la certezza della totale assenza di rischi di sicurezza per le loro reti. Un gruppo meno nutrito, pari al 27% degli intervistati, ha affermato che le problematiche relative alla sicurezza potrebbero portare a un ripensamento, ma che i vantaggi del cloud computing superano talmente le problematiche di sicurezza, da non esservi motivo di posticipi o cancellazioni dei programmi di implementazione di ambienti cloud.