à stato un diciottenne ad inventare la storia dell’attacco di cuore a Jobs. Questa la conclusione cui è giunta la SEC, la commissione di vigilanza sulla borsa di Wall Street, dopo una indagine durata qualche giorno. A riportare l’informazione non è la stessa SEC ma Bloomberg; la testata finanziaria avrebbe appreso qualche dettaglio sull’inchiesta, che è ancora in corso, da fonti vicine alla commissione che sta lavorando intorno al caso.
La falsa notizia dell’attacco di cuore, come i nostri lettori ricorderanno, è scaturita il 3 ottobre. Secondo un messaggio apparso su iReport, un sito creato da Cnn per il ‘giornalismo di cittadini’ aperto quindi ad interventi esterni, un misterioso Johntw sosteneva di avere avuto informazioni da fonti ben informato di un ricovero di Jobs per un grave attacco di cuore. Il titolo Apple già stressato da una serie di (falsi) scoop su una ricaduta del cancro del suo Ceo per qualche minuto vacillava perdendo paurosamente quota a Wall Street e costringendo Cupertino all’inusuale: smentire una voce.
Verificato che si trattava, effettivamente, di una vera e propria bufala, partivano sia le accuse a Cnn, rea secondo diversi siti ed osservatori, di avere messo in piedi una potenziale macchina di distorsione dell’informazione, coprendo con il suo prestigio sedicenti giornalisti di cui nulla si conosce e che possono anche operare nell’anonimato e non sempre in buona fede, ma anche i sospetti che il tutto potesse essere frutto di una manovra per abbattere il costo delle azioni Apple. Da quest’ultimo timore partiva l’indagine della Sec.
Da quel che risulta a Bloomberg non sembra che ‘Johntw’ si sia inventato tutto per comprare azioni a basso prezzo o, peggio, facendo da sicario per qualche grande gruppo. In ogni caso la SEC continua a vagliare le motivazioni per definire esattamente tutta la vicenda.
Ricordiamo che secondo Jobs la voci di una ricaduta del cancro erano state frutto di una vera e propria manovra speculativa. In quel caso, secondo il Ceo, una società finanziaria in difficoltà aveva manovrato un giornalista del New York Post, che poi era stato imprudentemente ripreso dalla Reuters, per poter comprare azioni a basso costo mettendo in circolazione una storia che si è successivamente dimostrata falsa ma che per l’ostinazione di Apple a non smentirla né confermarla, aveva provocato un pesante arretramento delle azioni Apple, oltre che una ridda di articoli di giornali a tutti i livelli nel mondo.