Da tempo annunciato, il nuovo sistema di advertising video proposto da Google è da oggi attivo su YouTube. Come sempre Mountain View è stata in grado di sviluppare efficacemente un sistema promozionale che concili la non invasività richiesta dal pubblico e la visibilità ricercata dai pubblicitari.
L’interfaccia su YouTube avverrà come al solito tranne che per un particolare: durante la riproduzione di un filmato apparirà in sovraimpressione l’annuncio di uno spot disponibile. La striscia sarà semitrasparente e resterà visibile per circa 10 secondi se l’utente non farà niente; cliccando sul messaggio, invece, il filmato originale sarà messo in pausa e lo spot video verrà riprodotto in sovrapposizione. Una volta conclusosi, si potrà riprenderà la visione del filmato iniziale da dove lo si era lasciato.
Seguendo le orme di AdSense, il nuovo sistema promozionale di Google fa della discrezione il suo punto di forza. Google ha optato per un sistema con tali caratteristiche scartando l’idea dei filmati pubblicitari pre-caricati che, secondo un test della stessa grande G, portano il 70% dell’utenza ad un allontanamento anticipato dal contenuto prescelto.
Su YouTube, invece, l’utente potrà scegliere se guardare lo spot o continuare a godersi il filmato, senza che il ‘rumore’ dei messaggi promozionali disturbi oltremodo la fruizione dei contenuti multimediali.
Il lancio della piattaforma pubblicitaria dovrebbe dare una grande spinta al business legato al marketing visivo, permettendo ad esempio accordi con grandi studios cinematografici che basano le loro promozioni su video o filmati, e non possono affidarsi solamente ad AdWords.
I primi accordi con Google coinvolgono nomi come Warner Music Group Corp., News Corp.’s 20th Century Fox e Time Warner Inc.’s New Line Cinema. Gli spazi promozionali saranno offerti a 20$ per ogni mille visitatori (CPM), slegati quindi dai clic racimolati.
Sull’altro versante, l’introduzione della pubblicità sui filmati vorrebbe capitalizzare l’investimento che Google ha speso acquistando il portale video: a dispetto del grande appeal, Mountain View ha ricavato lo scorso anno solo 15 milioni di dollari da YouTube, cifra che per ora non giustifica il prezzo d’acquisto per 1,76 miliardi di dollari.