La divisione di IBM che ha organizzato l’insolita prova è denominata Research Information Services: un test pilota che ha coinvolto 24 dipendenti della multinazionale per un periodo di circa 4 mesi.
14 scienziati, 8 ingegneri software e due dirigenti si sono visti sostituire il classico portatile ThinkPad, un tempo orgoglio di IBM ma dal 2005 costruiti da Lenovo, con un MacBook Pro.
Primo a pubblicare la notizia il sito RoughlyDrafted Magazine. La redazione ha visionato documenti interni IBM che testimoniamo con dovizia di particolari tutte le fasi del test pilota.
Risultano molto interessanti le motivazioni che, secondo gli organizzatori del dipartimento IBM Research Information Services, spingono a considerare il Mac come piattaforma alternativa, in sostituzione o in combinazione con Windows e Linux.
Eccole sintetizzate: alternativa a Windows, meno soggetto a problemi di sicurezza, ampiamente utilizzato nel mondo accademico in stretto legame con la ricerca; molti nuovi assunti si trovano meglio con il Mac e lo stanno richiedendo; un numero crescente di persone nella comunità di ricerca e all’interno di IBM trova l’ambiente di sviluppo Mac più pratico; il Mac è sempre più accolto come piattaforma orientata sia al mercato consumer sia a quello aziendale.
Ancora più interessante l’esito finale del periodo di test: ogni dipendente che ha partecipato all’esperimento ha esposto i propri commenti inoltre ha dovuto scegliere con quale dei due portatili, Mac o PC, continuare a lavorare. Allo screening finale hanno risposto 22 persone delle 24 iniziali: 19 su 22 hanno scelto di continuare a lavorare con il Mac e solamente 3 di tornare a Windows sul ThinkPad.
In generale il Mac è stato accolto come un sistema più facile da utilizzare, una valida alternativa al legame con in mondo Windows. Non mancano comunque le note dolenti: più di un ricercatore ha indicato la scarsa o inesistente disponibilità di programmi e tecnologie IBM per Mac OS X che hanno causato più di un contrattempo per il lavoro.
Il finale è comunque roseo: visto il successo del primo test pilota, l’esperimento continuerà con numero superiore di dipendenti coinvolti: una seconda edizione è in corso ora con 50 persone, mentre un terzo test prevede la prova con 100 persone.
L”interesse di IBM per il mondo Mac è in forte crescita: gli scienziati, ricercatori e programmatori hanno indicato gli strumenti di lavoro che occorrono per poter lavorare con il Mac ed è possibile che presto vengano create delle versione ad hoc.
Nel frattempo IBM sta già lavorando a una versione per Mac di Lotus Notes, oltre a un pacchetto di produttività d’ufficio basato su OpenOffice e battezzato Lotus Symphony che dovrebbe vedere la luce proprio quest’anno. Non dimentichiamo inoltre che le funzioni di mail e calendario di Lotus Notes, molto utilizzate nelle grandi aziende, avranno presto una versione sia per iPhone sia per iPod touch.
Un solo pensiero finale: IBM è la multinazionale che ha creato il PC, prima funzionante con DOS e poi Windows. Sapere che oggi un dipartimento IBM sta valutando l’adozione della piattaforma Mac significa che davvero la situazione è cambiata e sta cambiando. Nel nuovo mondo della tecnologia Apple sembra avere tutte le carte in regola per tagliarsi una fetta di tutto rispetto