Steve Jobs non potrà demolire la sua casa in stile coloniale spagnolesco che possiede a Woodside, a sud di San Francisco. A mettere il veto alla richiesta è stata la corte suprema della California cui il Ceo di Apple si era rivolto dopo che la corte d’appello di San Francisco aveva già a sua volta detto no alla richiesta di Jobs.
A scatenare il caso era stata la Uphold Our Heritage, Jobs, un’associazione che si occupa della preservazione di monumenti storici (relativamente alla breve storia degli Stati Uniti dell’ovest) e tutto quanto può rappresentare la vicenda culturale e delle tradizioni americane. A fronte dell’intenzione di Jobs di abbatterla per costruirne una più piccola “che sarebbe potuta diventare un giorno a sua volta un edificio storico” (questa la giustificazione addotta dall’amministratore di Apple), la Uphold Our Heritage aveva presentato un esposto bloccando la demolizione.
Jobs aveva vissuto per diverso tempo nella Jackling House (questo il nome della casa che aveva presto il nome dal suo primo proprietario, un magnate del rame), un edificio di circa 1550 metri quadri costruito nel 1925 su una proprietà di 24mila metri quadri, prima di affittarla. La casa, costruita su disegno di George Washington Smith, è ispirata allo stile Andaluso e si sviluppa su due piani con soffitti alti e ornamenti in ferro battuto. Al suo interno anche un organo a canne.