L’acquisizione di PA Semi non ha nulla a che fare con il settore computer di Apple ma nasce dalla volontà di avere in casa esperti nel settore dei processori a basso consumo utilizzabili per i dispositivi portatili come iPod e iPhone. Questa volta, nel turbinare di voci dei giorni scorsi dopo l’annuncio dell’acquisizione di PA Semi, a confermare quanto già diversi siti avevano sospettato è Steve Jobs.
Il capo di Apple ha avuto l’occasione di ribadire che nulla è cambiato nella relazione commerciale con la società di Santa Clara a margine della presentazione dei risultati fiscali. Scambiando alcune parole con i cronisti del Wall Street Journal, Jobs ha di fatto spazzato via ogni ipotesi ‘complottistica’, a cominciare quella che partiva dall’acquisto della società californiana per lanciare messaggi sulla possibile fine della partnership con Intel.
‘Il nostro rapporto con Intel – ha detto Jobs – è eccellente e speriamo che duri per sempre’. Il Ceo ha poi precisato che, appunto, l’acquisto di PA Semi non ha nulla a che vedere con il settore computer ma si indirizza al mercato dei dispositivi da tasca, iPhone e iPod in particolare. L’obbiettivo della Mela, come sostenuto da diverse fonti, era quello di ‘portare a casa’ menti esperte nel settore dei processori a basso consumo. Da quanto si comprende non è neppure detto che Apple voglia disegnare processori in proprio, quando poter fornire elementi ai suoi partner per processori customizzati cosa che, sottolinea Jobs, è già accaduta in passato.
Si sbaglia, dunque, chi è arrivare a ritenere che Apple sia intenzionata a tornare all’antico e a mettere sulle sue macchine processori PowerPc (come sono quelli disegnati da PA Semi). ‘Fossi in voi – ha detto Jobs – non starei troppo ad arrovellarmi e a perdere tempo. Siamo più che soddisfatti del nostro rapporto con Intel’