Sarebbe divertente, se non fosse grave. L’Italia, Paese storicamente innamorato delle contraddizioni, ne aggiunge un’altra, molto pesante. Secondo uno studio commissionato da Ofcom, l’autorità britannica per le telecomuncazioni, si scopre che l’Italia ha la più alta densità di telefoni cellulari dei Paesi del G7: siamo a 155 linee mobili ogni 100 abitanti, con un aumento del 58% rispetto al 2003, quando le linee erano 97,66.
Dietro di noi, a una certa distana, ci sono la Germania (129,4 linee) e il Regno Unito (126 linee ogni cento abitanti). Gli ultimi in questa classifica “corta” su sette Paesi sono i canadesi, che hanno solo 35 cellulari ogni 100 abitanti (65 persone su cento non posseggono cioè un cellulare), e questo anche se c’è stato un sensibile aumento del 23% rispetto alla precedente rilevazione che si fermava al 2003.
Ma se le telecomunicazioni mobili sono un affarone nel nostro Paese, con un fatturato complessivo di 25,8 miliardi di euro, 13,3 dei quali provenienti dal solo settore mobile, 8,8 da quello fisso e 3,7 dalla banda larga, pari in totale a una spesa procapite di 445 euro), le notizie nefative sono altre.
Dai primati della telefonia mobile piombiamo infatti al fanalino di coda per quanto riguarda la banda larga. Qui, dal 2003 al 2008, c’è stato un incremento negativo. Siamo infatti calati da 51,63% di connessioni a banda larga ogni cento persone a 40,11, con un calo dell’11,51%. Insomma, la banda larga era già poca e cala ulteriormente, mentre la telefonia mobile aumenta in maniera molto rapida. Lo confermano anche altri dati.
Nel settore della telefonia mobile veloce, cioè il 3G, ci sono quasi la metà delle connessioni: 49,8 ogni 100 abitanti. Solo il Giappone fa meglio di noi, con 68,8 ogni cento. Siamo inoltre uno dei Paesi messi meglio per quanto riguarda la copertura della telefonia mobile e internet senza fili veloci: 93% della popolazione e addirittura il 92% coperto dall’Hspa. E le carte prepagate la fanno da padrone: l’invenzione delle compagnie telefoniche spagnole ha attecchito talmente bene in Italia che controlla adesso il 90% del mercato.
Un’ultimissimo dato, anche questo negativo quanto a valutazione: l’ex monopolista, cioè Telecom Italia, è quello che tra i grandi del mondo ha subito il calo minore: scendendo dal 68% del mercato al 61, vale a dire -7%. Invece, altri Paesi come la Gran Bretagna (-22%), la Francia (-31%) e l’Irlanda (-28%) hanno visto cali ben più sostanziali. E con una penetrazione della banda larga ferma al 46,6% delle famiglie, abbiamo la maglia nera dei grandi del G7.