iPhone domina anche su Internet e non stiamo parlando solo dello tsunami di notizie che si sta abbattendo sulla rete per descrivere ogni aspetto del cellulare di Apple, ma del numero di siti che in un modo o nell’altro si richiamano nel nome del dominio ad esso.
Secondo una recente indagine svolta da Name Intelligence, una società specializzata proprio nell’analisi dei trend dei nomi di dominio, attualmente sarebbero ben 4000 quelli che contengono la parola “iPhone”. Di questi molti sarebbero stati registrati nei giorni immediatamente successivi al lancio del telefono, come spiega Jay Westerdal, presidente di Name Intelligence, in un suo blog. 450 domini furono registrati, ad esempio, giovedì gennaio (due giorni dopo il lancio di iPhone), altri 375 il giorno successivo. Dopo una fase di stanca (relativa visto che nei mesi scorsi si è andati avanti a 25 al giorno), si è avuta una nuova impennata la scorsa settimana quando sono stati di nuovo registrati in un solo giorno 350 domini che contengono il nome iPhone. A questo ritmo in Internet entro fine anno ci saranno almeno 8000 siti che si richiamano al cellulare di Apple.
Un aspetto interessante è che però il nome più ambito, ovvero iPhone.com, non ha nulla a che fare con il fenomeno del cybersquatting. E’ stato infatti registrato nel 1995 e non più modificato nei dati di registrazione dallo scorso luglio. Anche se il titolare è anonimo, potrebbe trattarsi di qualcuno che non aveva alcuna intenzione di rubare il nome ad Apple; in questo caso se Cupertino volesse entrare in possesso del dominio dovrà probabilmente pagare perchè registrare un nome di dominio che è un marchio registrato è punibile solo nel momento in cui si dimostra la cattiva fede e certamente questo è difficile da fare se il nome del dominio è stato registrato 12 anni prima del lancio di un prodotto che porta quel nome.
Ben diversa potrebbe essere la situazione di qualche migliaio di titolari di siti che, invece, hanno registrato il nome ben dopo il lancio del telefono. Che cosa Apple farà in questo caso è difficile da dire; in passato Cupertino si è dimostrata molto severa in questo ambito, passando anche a vie legali quando non è riuscita ad avere indietro i domini con nomi connessi ai suoi prodotti. Nel caso specifico però è bene notare anche che il nome iPhone non è di proprietà esclusiva di Apple, ma è usato per il telefono in conseguenza ad un accordo con Cisco che l’ha registrato per prima; i termini dell’accordo sono confidenziali e quindi è difficile dire a chi toccherebbe o toccherà far rispettare la titolarità del marchio.
Da parte sua Westerdal nel suo blog sottolinea che comunque la Mela ha qualche colpa in questa situazione. “Apple – si legge nella pagina web – non sta facendo un buon lavoro nel campo dei nomi di dominio. Microsoft quando ha lanciato il Surface Computer aveva già registrato un grande numero di domini generici legati ad esso. Apple ha bisogno di un gruppo che si occupi di registrare i dominio e di battere il mercato e acquisire buoni nomi prima che ci sia l’annuncio pubblico di un prodotto”