Due buone notizie per mondo Internet: l’abrogazione del cosiddetto “emendamento D’Alia” (dal nome dell’omonimo senatore dell’UDC) e la creazione, da parte di 12 parlamentari di maggioranza e opposizione dell’Intergruppo Parlamentare 2.0.
L’emendamento D’Alia si proponeva di avviare “la repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet”. Se approvato, l’emendamento avrebbe potuto seriamente compromettere la libertà di espressione e di opinione in Rete. In effetti, il reato di apologia e istigazione a delinquere è già previsto e punito dalla legge: chiunque ne sia accusato oggi è processato e, se colpevole, condannato. L’idea di D’Alia era di obbligare i provider a oscurare immediatamente i siti, senza attendere un eventuale processo.
Dopo l’intervento del Ministro Maroni e di una serie di deputati di maggioranza e opposizione, le Commissioni giustizia e affari costituzionali della Camera hanno approvato un emendamento dell’articolo.
Altra notizia è la creazione, da parte di deputati e senatori di maggioranza e opposizione, dell’Intergruppo Parlamentare 2.0, il cui scopo è quello di “promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sul Web 2.0 e i suoi strumenti, al fine di sfruttarne al meglio le opportunità per l’intero sistema Italia in termini di sviluppo economico, culturale e democratico: prima di legiferare bisogna capire e dialogare”.
L’idea è di creare un gruppo bipartisan per una corretta legiferazione in tema di Rete e di tutto il corollario di problematiche che circondano l’avvento dei nuovi media. L’idea è ancora allo stato embrionale, ma è possibile fin d’ora intuire gli obiettivi e la bontà di approccio che il gruppo propone.
[A cura di Mauro Notarianni]