Il business di Intel continua ad essere robusto e i processori per PC vendono bene nonostante le costanti e ormai palesi preoccupazioni di un rallentamento dell’economia americana e di un calo dei consumi nel settore dell’elettronica di consumo. Questo quanto si può dedurre dai risultati fiscali della società di Santa Clara il cui contenuto è stato presentato nella tarda serata di ieri.
Il profitto è stato di 1,44 miliardi di dollari, il 12% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma in linea con le previsioni di Wall Street. Il fatturato sale in maniera sensibile; Intel registra 9,67 miliardi di dollari, anche in questo caso sostanzialmente in linea con i 9.63 miliardi preventivati dagli analisti. I dati di fatturato segnalano, secondo i primi commenti, la capacità di mantenere buoni volumi di vendita in un contesto dove si temeva una forte riduzione. In termini pratici questo potrebbe significare che il mercato dei PC non è destinato a scendere come si teme da più parti.
Ancora più rilevante per quanto riguarda gli umori del mercato è il fatto che Intel non sembra prevedere un successivo rallentamento e che le vendite verranno mantenuto anche per il trimestre in corso con margini di profitto non solo allo stesso livello del passato, ma in crescita e anche questo viene inteso come un segnale di ottimismo.
Stacy Smith, che di Intel è il chief financial officer, ha sottolineato che stanno pagando gli investimenti in tecnologie che rendono più economico costruire i processori, come la circuiteria a 45 nanometri.
Nelle contrattazioni ‘after the bell’ Intel sta facendo segnare un importante progresso che tocca al momento in cui scriviamo il 7%.