Il fenomeno dell’Instant Messaging (IM) non conosce crisi e continua a diffondersi fra gli utenti di Internet, sfruttando le nuove possibilità offerte dalla telefonia mobile e il crescente interesse per la socialità , come dimostrato dal boom dei Social Network in Italia. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati evidenziati dalla nuova edizione dell’Osservatorio sull’Instant Messaging, realizzato da Nextplora e Microsoft Italia: accanto a un aggiornamento dei dati della prima edizione, infatti, le interviste realizzate su un campione di 1.671 persone (rappresentative della popolazione Internet con età maggiore a 16 anni) hanno dimostrato che IM (da computer o da cellulare) e Social network possono essere considerati complementari, venendo incontro a esigenze diverse dell’utente.
L’IM continua la sua ascesa al vertice dei sistemi di comunicazione e i nuovi dati confermano la passione per questo strumento da parte degli italiani. Il 72% della popolazione attiva su Internet usa (alcuni “spesso” alcuni “qualche volta” nell’arco di un mese) un programma di IM: in pratica 3/4 degli italiani comunicano con amici, parenti e colleghi utilizzando la messaggistica istantanea. Un risultato importante, se si considera che i SN si fermano al 53%, nonostante un’enorme crescita della loro notorietà (il 66% sostiene di averne visitato almeno uno).
La fascia d’età fra i 16 e i 24 anni si conferma la più assidua utilizzatrice del servizio: il 79% dei maschi (+6 punti percentuali rispetto alla prima edizione) e il 71% delle femmine (+3 punti percentuali) ha sostenuto di farne uso abitualmente e, fra essi, ben l’88% dei ragazzi e il 93% delle ragazze ammette di utilizzarli quasi tutti i giorni. Non solo: il 91% dei maschi utilizzatori del servizio accede più volte nello stesso giorno, contro un 79% delle donne.
L’indagine ha stabilito che, mediamente, ciascun utente ha 50 contatti nella propria buddy list: un numero importante che varia molto rispetto alla fascia d’età considerata. Se, infatti, i contatti di un maschio tra i 16 e i 24 sfondano quota 110, il numero si riduce al crescere dell’età , arrivando fino a 26 per le persone oltre i 45 anni. Analizzando più in profondità i dati, però, si evince una differenza “qualitativa” rispetto al rapporto con i propri contatti, legato al crescere dell’età . I più giovani sono portati ad includere tutti i possibili contatti, anche se in seguito saranno utilizzati poco, mentre gli utenti più adulti si dimostrano molto più selettivi e includono solo i contatti con cui sanno già di instaurare una conversazione più frequente: questo porta i primi a raggiungere una media del 29% di contatti effettivamente usati contro un ben più ampio 43% delle fasce più adulte.
Per sua natura l’IM esprime la massima funzionalità con persone, amici e parenti prossimi, interlocutori privilegiati secondo il 76% del campione: oltre due terzi degli intervistati utilizza l’IM per conversare con chi già conosce bene, magari sostituendolo al telefono o ad altri strumenti come gli SMS.
Esistono comunque delle differenze nellefinalità che spingono uomini e donne al suo utilizzo e nella tipologia degli interlocutori che gli utenti scelgono di avere, profondamente diversi al crescere dell’età .
* Nella fascia di età 16-24 le differenze fra interlocutori degli utenti maschi e femmine sono limitate, essendo circoscritti alle loro frequentazioni abituali a scuola o nel proprio gruppo di amici prossimi: in questo caso l’IM sostituisce telefonate e SMS, percepiti come meno “immediati” e più costosi.
* Per i maschi tra i 35 e i 44 anni, la messaggistica istantanea assume una valenza completamente diversa: il focus si sposta sulla possibilità di contattare persone che è difficile incontrare, come vecchi amici di scuola, compagni d’avventura durante le vacanze o conoscenze nate sul web. L’IM diventa il mezzo ideale per mantenere i contatti, anche se a lunga distanza.
* Per le donne oltre i 45 anni, l’IM diventa lo strumento per mantenersi in contatto con il proprio nucleo familiare: che siano figli studenti in una città lontana o cugini e zii dall’altra parte del mondo, la messaggistica istantanea aiuta a mantenere vivo il contatto, magari scambiandosi le foto dei bimbi appena arrivati.
Accanto all’utilizzo domestico, la ricerca evidenzia il consolidamento della presenza dell’IM nel proprio ambiente di lavoro, in decisa e rapida crescita: il 37% del campione utilizza la messaggistica istantanea dal luogo in cui si svolge la propria attività lavorativa, in crescita rispetto alla prima edizione dell’Osservatorio (luglio 2008) di ben 9 punti percentuali.
Le potenzialità dell’IM sul lavoro sono ampiamente riconosciute dagli utenti: al secondo posto tra gli interlocutori, subito dopo gli amici prossimi, si trovano proprio i colleghi o i compagni di scuola, e il 40% del campione ha sostenuto di utilizzarlo per “comunicare qualcosa di urgente”, il 31% (che sale al 55% tra i maschi tra i 16 e i 24 anni) per “fissare degli appuntamenti”, il 27% (36% dei maschi tra i 25 e 34 anni) “per parlare di lavoro”. L’IM è diventato a tutti gli effetti uno strumento utile per la propria attività .
L’indagine rivela, infine l’awareness e l’utilizzo dei vari strumenti sul mercato, in cui Messenger si conferma al vertice della notorietà (85% del campione), incrementando di un punto la percentuale del primo Osservatorio, e dell’utilizzo (71%): il servizio di IM di Microsoft, con 13,8 milioni di utenti (Nielsen Online, ottobre 2008), si conferma leader con una quota di mercato dell’85 %, davanti di molte lunghezze ai servizi analoghi.
Per quanto riguarda i Social Network, questi sono entrati a far parte delle comuni attività sul web solo recentemente (il 63% di chi li visita dichiara di aver cominciato a farlo solo nel corso dello scorso anno), l’IM è parte dell’esperienza quotidiana di milioni di utenti da oltre un lustro (28%) o da almeno 3 anni (25%). Le due attività però hanno proceduto in parallelo grazie alla loro diversa natura, che permette di rispondere ad esigenze dell’utente diverse e complementari.
I SN sono un fenomeno relativamente giovane e si muovono secondo dinamiche estremamente peculiari, distinte dall’IM: se quest’ultimo, per esempio, fa della ‘fedeltà ‘ uno dei suoi punti di forza, la presenza dello stesso utente su diversi SN è un dato di fatto incontrovertibile (il 41% dei giovani fra i 16 e i 24 anni, sia maschi che femmine, ha account su due o più siti sociali). Analizzando le motivazioni alla base di questo dato, spiccano alcuni driver principali: il primo è temporale, con il 70% del campione che dichiara di essersi iscritto in tempi diversi; il secondo è funzionale e deriva dalla convinzione per il 56% degli intervistati che i siti siano sufficientemente differenti; il terzo è relazionale, dovuto al fatto che il mondo dei SN è ancora dispersivo e frammentato e gli utenti tendono a seguire i propri contatti, migrando da un sito ad un altro (il 54% ha indicato questa motivazione).
La complementarietà tra i due strumenti si evince analizzando le motivazioni e le occasioni di utilizzo: se l’IM esprime il massimo della sua funzionalità con gli amici prossimi, quelli che si frequentano abitualmente anche di persona, i SN rispondono all’esigenza di conversare (e contattare) con persone lontane dalla quotidianità (motivazione principale del 55% di utenti di SN) o ‘perse di vista’ (62%).
Interessante, inoltre, notare come l’esperienza SN sia percepita come strumento per conoscere e scoprire i comportamenti dei propri contatti, in special modo quelli caratterizzati da un legame che va oltre il sentimento amicale. In questo senso una piccola curiosità : i maschi tra i 16 e i 24 anni presentano percentuali maggiori alla media nell’utilizzo dei SN per curiosare nella vita delle proprie ex fidanzate (25%), le femmine della stessa età invece per ‘controllare i loro attuali partner’ (23%). Notevole, infine, la percentuale di donne over 45 che ammette di utilizzare i SN per ‘controllare i propri figli’ (20%) e le loro amicizie. Una valenza estranea agli strumenti di Instant Messaging, che si inseriscono in una sfera molto più ‘personale’ e filtrata rispetto a possibili controlli esterni e presenta finalità diverse e peculiari.
A conclusione dell’analisi del fenomeno, caratterizzato come si è visto da un’elevata frammentazione e multipresenza, l’indagine ha dimostrato la grande esigenza degli utenti di semplificazione, soprattutto tramite un sistema integrato di feed che facciano convergere in un unico ‘hub’ le ‘vite’ degli utenti, disperse in molteplici rivoli del Social Networking: la stragrande maggioranza (68%) è favorevole a tale semplificazione, che aumenterebbe la propria ‘user experience’.
[A cura di Mauro Notarianni]