Cosa succede in rete? Non quella che usiamo tutti, non quella al limite fastidiosa dello spam, non quella un po’ sconosciuta ma pur sempre affrontabile dei siti super specializzati. No, quella oscura, quella dei meandri del peer-to-peer, cioè della modalità di scambio di grandi masse di dati. Talvolta legali, talvolta illegali, talvolta sconosciuti anche a chi li distribuisce e li scarica.
C’è tutto un mondo difficile da sondare, che è stato non a caso definito “internet oscura”, in cui le logiche analizzate solitamente dalle case specializzate nei rilevamenti di mercato non riescono a fare chiarezza. Una rete in cui il flusso di bit scorre ben al di sotto dei “radar” degli esperti di marketing, degli analisti di flussi di dati, dello stesso Google e degli altri motori di ricerca. Uno dei protocolli, cioè dei modi di scambio dei dati, più utilizzati in questo settore è BitTorrent. La variante ancora di maggior successo tra gli appassionati dello sharing estremo. Ma come funziona? E soprattutto, quali sono i “posti giusti” per pescare ciò che serve?
Un coraggioso blog, CompareBT, ha stilato una classifica analizzando il numero di file .torrent indicizzati da ciascun “sito-distributore”, il numero di connessioni gestite (tracker), la ricchezza e freschezza del materiale e via dicendo. Questa prima cartografia del mondo oscuro, della rete che sta nella pancia e si agita quasi indisturbata e sottilmente disturbante, getta luci nuove e in qualche misura permette di illuminare la stanza buia per capirne le dimensioni.
Quali sono? Enormi. Il sito più popolare è BTJunkie, segue lo stesso BitTorrent.com (che è diventato un servizio para-legale), Bushtorrent e Torrentreacotr hanno la terza piazza e via continuando, probabilmente toccando quelli che sono anche i vostri siti preferiti. Non siete soli al mondo, pare dire CompareBT: altri siti fanno le stesse cose, alcuni meglio e alcuni peggio. E’ questo il lato della rete che è meno conosciuto, più stigmatizzato e che sicuramente fa navigare il maggior numero di dati. Un mondo oscuro, appunto, ma meno oscuro grazie a CompareBT…
