Nella fase conclusiva dell’Intel Developer Forum il costruttore di Santa Clara offre in ogni edizione la propria visione su alcuni sviluppi possibili della tecnologia. Quest’anno gli argomenti trattati da Justin Rattner, chief technology officer di Intel, riguardano la capacità dei computer di ragionare, la possibilità di trasferire energia e alimentazione elettrica senza fili, materia programmabile per dispositivi che possono cambiare forma, infine la robotica.
Computer sensibili e pensati
Il dirigente di Intel ha spiegato che i ricercatori della società di Santa Clara stanno da sempre studiando a nuove interfacce uomo-macchina, computer in grado di rilevare e interpretare il mondo reale che li circonda e anche le intenzioni e i comandi degli utenti. Diverse correnti di pensiero sostengono che ci stiamo avvicinando a un punto di svolta in cui i progressi della tecnologia avverranno a tassi esponenziali: in questo scenario possibile la capacità di ragionare delle macchine potrebbe superare qualla dell’umo in un futuro non molto distante.
Tagliare l’ultimo filo: energia wireless
Il secondo tema illustrato da Rattner è il Santo Graal del computing mobile e non solo: la possibilità di trasferire l’energia elettrica senza fili per alimentare i dispositivi più disparati. I ricercatori di Intel, basandosi su principi elaborati dai fisici del MIT, stanno lavorando sul Wireless Resonant Energy Link, siglato WREL. Lo stesso Rattner ha mostrato al pubblico dei presenti dell’IDF l’alimentazione di una lampadina da 60 Watt eseguita completamente senza fili, una quantità di energia superiore a quella richiesta da un computer portatile.
WREL funziona grazie risonatori accoppiati sfruttando un principio simile a quello di una cantante ben allenata in grado di rompere un bicchiere utilizzando la propria voce. Le promesse della tecnologia WREL sono quelle di fornire energia wireless in modo efficiente e sicuro: se e quando questo verrà creato sarà possibile ricaricare le batterie di un portatile entrando in una stanza, fino a diversi metri di distanza dal risonatore che trasmette la corrente. Rattner ammette però che rimangono diverse sfide di ingegneria da risolvere ma i ricercatori sperano di trovare una soluzione per tagliare l’ultimo cavo dei dispositivi mobile e in futuro integrare l’alimentazione wireless nelle piattaforme Intel.
Materia programmabile: i computer che cambiano forma
Il terzo tema studiato dai ricercatori Intel è la possibilità di sviluppare milioni di micro-robot battezzati “catoms” e utilizzarli per creare materiale in grado di cambiare la propria forma. Uno degli impieghi possibile è quello di creare disposibivi mobile in grado di cambiare forma a seconda della funzione richiesta dall’utente. Rattner ha mostrato una nuova tecnica per fabbricare piccole sfere di silicio tramite la fotolitografia, una tecnica oggi utilizzata per creare i chip di silicio e che potrebbe essere impiegata per creare i catoms. Questo permetterà in futuro di integrare componenti meccaniche e computazionali in package ridottissimi, inferiori al millimetro.
Robot: dalla fabbrica alla cucina
Rispetto ai robot impiegati nelle fabbriche, in grado di eseguire un numero limitato di compiti all’infinito, i robot per l’utilizzo personale, ha spiegato Rattner, devono essere i grado di riconoscere l’ambiente che li circonda, gli oggetti, le persone e tutto il mondo fisico, infine imparare e adattarsi ai nuovi scenari. Il dirigente Intel ha mostrato due prototipi di robot realizzati dai ricercatori: uno integra un campo elettrico che permette di sentire gli oggetti ancora prima che vengano toccati. Il secondo prototipo è in grado di riconoscere i volti delle persone, dotato di manipolazione completa e autonoma, infine di eseguire comandi generici come “Metti in ordine questo casino”!. Tutto questo è possibile grazie all’impiego di tecnologie avanzate per la pianificazione dei movimenti, la manipolazione, la percezione e infine l’intelligenza artificiale.
Alla fine del proprio intervento Rattner ha invitato sul palco Randy Breen chief product officer di Emotiv Systems che ha mostrato al pubblico il sistema Epoc. Si tratta di una sorta di casco dotato di 16 sensori in grado di rilevare le onde celebrali e di associarle a precise azioni. Epoc è per esempio in grado di rilevare se un giocatore ha pensato di sorridere o meno: nel primo caso l’avatar controllato nel gioco sorride. Oggi Epoc è in grado di riconoscere circa 30 azioni diverse.