Potrebbe essere il colpo del momento, se andasse in porto. Apple è in gara, secondo indiscrezioni che trapelano dai solitamente riservati circoli dei bancari, per sostituire il Blackberry di Research in Motion nelle tasche di decine e decine di migliaia di dirigenti del colosso Hsbc, la banca londinese con 315 mila impiegati in tutto il mondo, un fatturato da 87 miliardi di dollari e una tradizione di sviluppo nei mercati di tutto il mondo.
Il numero di Blackberry da sostituire, secondo le indiscrezioni, sarebbe di circa 200 mila apparecchi, per la precisione. E la scelta di Hsbc avrebbe con tutta sicurezza un effetto volano sul mercato business, consacrando Apple e il suo iPhone come oggetto perfettamente plausibile per le forze lavoro in mobilità di migliaia di aziende.
I telefoni cellulari, più economici dal punto di vista aziendale delle spese, vengono solitamente rimpiazzati più di frequente dei Pc (qquasi nessuno dei grandi gruppi aziendali ha a sua disposizione, per fare un esempio, moderni Pc dotati della sfortunata versione di Windows Vista) e solo adesso sta cominciando ad emergere l’opportunità di utilizzarli come veri e propri “mini-Pc” per scopi lavorativi.
Se la forza del Blackberry finora èstata quella della posta elettronica, che peraltro anche iPhone e i telefoni Symbian, Palm e Windows Mobile riescono a fare in maniera più che soddisfacente, adesso si apre tuttavia una stagione diversa. Una stagione in cui Apple può giocare la carta importante delle applicazioni di terze parti distribuite in maniera semplice, amministrabili centralmente e in grado di portare valore aggiunto all’utilizzo dei telefoni cellulari.
In queste settimane molto “consumer” è infatti passato in secondo piano l’aspetto più “enteprise” di iPhone, che consente non solo di sviluppare internamente e con facilità le applicazioni avanzate per monitorare il business e intervenire quando necessario (in aggiunta quindi alla semplice posta elettronica) ma anche i meccanismi di amministrazione e distribuzione “chiusa” al solo ambito dei telefoni aziandali. Particolarità che Steve Jobs ha voluto vedere ben radicate dentro il software dell’iPhone per consentire la crescita delle opportunità anche in ambito aziendale.
Inoltre, ultima osservazione, in questi mesi Apple si sta guadagnando una crescente e solida reputazione per quanto riguarda il Mac in azienda (più sicuro, più economico da gestire, più facile da usare). L’entrata in larga scala degli iPhone porterebbe un ulteriore iniezione di visibilità che probabilmente si rifletterebbe sulle vendite complessive dei prodotti della casa di Cupertino nei vari settori aziendali.