Bella icona del programma, semplice ma ricca interfaccia, potenza sotto il motore garantita da Apple. Da quando la casa di Cupertino ha cassato il venerando e venerato Sherlock per creare un sistema di ricerca “system-wide” che utilizza una serie di metadati raccolti dal motore di Spotlight, le cose sono molto migliorate nel mondo Mac, anche se al prezzo di una eccessiva semplificazione per i power user.
In realtà , l’interfaccia super-semplice di Spotlight consente di fare ricerche anche più raffinate che non quelle in cui si cerca semplicemente una parola chiave. Non è il momento di parlarne qui, però, e piuttosto vale la pena parlare di quello che permette di fare HoudaSpot, giunto alla versione 2.4.4 e scaricabile a partire da qui al prezzo di 25 dollari dopo un periodo di prova.
Possiamo tranquillamente definirlo un front end di Spotlight, cioè un sistema per consentire di utilizzare la banca di metadati raccolti dal sistema di Apple in una interfaccia e con una velocità e ricchezza di opzioni di quella offerta da Apple stessa all’interno di Mac Os X 10.4 e 10.5.
La finestra di HoudaSpot si presenta più ricca e completa dell’equivalente di Mac Os X ma al tempo stesso semplice da capire. Si possono creare ricerche molto complete, salvarle, creare dei template per ricerche simili che però cambiano alcune delle variabili, riorganizzare tutti i sistemi di ricerca e via dicendo.
Nei test si dimostra realmente rapido e affidabile. Funziona solo con Mac Os X 10.5, cioè Leopard, mentre per Tiger una piccola sorpresa: la vecchia versione “legacy” è meno aggiornata ma disponibile gratuitamente per gli utenti di quel sistema operativo. Download diretto da qui.