I miliardi Google li guadagna in un modo solo: con la pubblicità contestuale nelle pagine di ricerca e in quelle di chi voglia utilizzare la capacità di indicizzazione del suo potente algoritmo di ricerca. Un sistema che sta mettendo in crisi sempre più i canali classici della pubblicità : dalla televisione ai giornali.
Adesso Google, che da tempo ha sviluppato un filone di applicazioni aziendali per il mercato enterprise (ricerca, posta elettronica, collaborazione a documenti) tutti attraverso il meccanismo del cloud computing e la vendita anche di appliance (apparecchi) da installare tra i server aziendali, ricorre però a un vecchio sistema per farsi pubblicità . Vecchio e paradossale.
Fanno infatti capolino nelle autostrade statunitensi dei giganteschi cartelloni di pubblicità . Ne sono stati avvistati fino ad ora quattro, divisi tra east cost e west coast (sulla Highway 101 di San Francisco, sulla West Side Highway di New York, sulla Eisenhower Expressway di Chigaco e sulla Massachusetts Turnpike di Boston). Il contenuto è sempre il medesimo: pubblicità per il servizio di applicazioni aziendali, che viene cambiato ogni giorno dai solerti uomini del settore creatività di Google.
La campagna, che si chiama “Going Google”, infatti, utilizza la strategia di ridefinire una serie di idee circa il funzionamento delle applicazioni aziendali come vengono comunemente identificate, basato sulla fiducia il rapporto con Google che si propone con un servizio di applicazioni non residenti sulle macchine dell’azienda ma nella rete.
Tra le grandi aziende che recentemente, secondo i commerciali di Google, hanno fatto “switch” ai servizi della casa di Mountain View offerti negli Usa ci sono Fairchild Semiconductor, Hamilton Beach Brands, JohnsonDiversey e Valeo.