Google ha rilasciato ufficialmente un proprio Domain Name System (DNS), il sistema che in automatico converte i nomi di un dominio in un indirizzo IP, come una sorta di elenco telefonico del web: gli URL che digitiamo giornalmente nella barra degli indirizzi del browser sono convertiti automaticamente in indirizzi numerici tramite un server DNS; quando, ad esempio, digitiamo www.google.com il computer si collega con il servizio DNS per individuare l’indirizzo IP corrispondente al nome digitato. Di default la connessione è solitamente impostata per sfruttare i DNS dell’ISP utilizzato (Alice, Tele2, Tiscali, Libero ecc.), ma è possibile modificare tale impostazione e usare DNS differenti. I motivi per farlo sono tanti: sicurezza, maggiore velocità nella ricerca del corrispondente indirizzo IP, servizi aggiuntivi, statistiche, filtraggio (esempio, impedire l’accesso a siti pericolosi).
Un servizio DNS molto utilizzo è quello di OpenDNS, un interessante sistema che evita censure/blocchi imposti dai alcuni provider e che – a costo zero * offre servizi aggiuntivi quali: filtro domini, statistiche, un sistema di filtraggio per bloccare la visione di siti per adulti secondo varie categorie.
Molti servizi di DNS gratuiti coprono i costi di mantenimento reindirizzando (nel momento in cui si digita un nome errato o inesistente) gli utenti su pagine suggerite dagli sponsor. Il nuovo servizio, a detta di Google, consente di migliorare le performance e garantire sicurezza; bisogna ricordare che il sistema consente in realtà a Google anche di verificare i siti visitati dagli utenti di tutto il mondo: solo il tempo potrà dirci se la privacy è garantita (la grande “G” è sempre molto vaga su cosa viene fatto con i dati raccolti dagli utenti).
Per provare il servizio basta modificare i DNS principale e secondario: su Mac OS X, basta portarsi nel pannello Network o Airport e indicare (nella sezione “server DNS”) i numeri forniti da Google: 8.8.8.8, 8.8.4.4.
[A cura di Mauro Notarianni]